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Prende a calci il cane antidroga, poi si spoglia e picchia un poliziotto: arrestato

Un uomo di 31 anni è stato arrestato perché accusato di aver picchiato un cane poliziotto, un agente e aver provato a denudarsi e ingoiare alcune monetine.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un uomo ha preso a calci un cane antidroga dei vigili, poi ha picchiato un poliziotto e infine si è spogliato per strada e negli uffici della Questura: l'episodio si è verificato a Monza nella notte di domenica 9 luglio. Il 31enne è stato arrestato e già condannato per direttissima a quattro mesi e venti giorni con pena sospesa.

La dinamica

Verso l'1.20 di notte, una pattuglia delle Volanti è intervenuta in largo Mazzini per assistere altri due equipaggi della polizia stradale e della polizia locale di Monza che erano impegnati nei servizi anti-strage per contrastare il fenomeno degli automobilisti che si mettono alla guida in stato di alterazione.

A un certo punto è stato avvistato un 31enne che stava camminando vicino agli agenti che stavano svolgendo un controllo. L'uomo avrebbe poi sferrato un calcio al cane poliziotto: mentre gli agenti provavano ad allontanarlo, l'uomo avrebbe aggredito un agente della polizia stradale: gli ha sferrato calci al braccio e alla spalla. Insieme a un altro collega, sono riusciti a bloccarlo.

L'arresto e la condanna

Solo che l'uomo avrebbe iniziato a denudarsi: si sarebbe abbassato sia i pantaloni che la biancheria intima. Mentre il poliziotto veniva portato in pronto soccorso all'ospedale San Gerardo, dove è stato dimesso con una prognosi di sette giorni, il 31enne è stato portato in Questura per le procedure di identificazione.

Anche negli uffici della Questura, l'uomo ha continuato a essere violento e aggressivo: avrebbe minacciato di morte i familiari e poi avrebbe iniziato a denudarsi e effettuare gesti autolesionistici. Avrebbe infatti provato a ingoiare monete da 50 e 10 centesimi.

Il 31enne è stato arrestato con l'accusa di violenza, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. È stato poi sottoposto al giudizio direttissimo e condannato alla reclusione per 4 mesi e venti giorni con pena sospesa.

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