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Perquisita la casa del rapper Baby Gang, la polizia penitenziaria gli sequestra il cellulare

La polizia penitenziaria ha perquisito l’appartamento di Baby Gang, di rientro da Casablanca, sequestrandogli il cellulare, nell’ambito dell’inchiesta in cui la Procura lo accusa di aver portato indebitamente un cellulare nel carcere di San Vittore durante il periodo di reclusione.
A cura di Filippo M. Capra
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Non ha fatto in tempo a tornare da Casablanca che gli agenti della polizia penitenziaria hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso la sua abitazione con conseguente sequestro di cellulare. Rientro in Italia movimentato per il rapper Baby Gang, nome d'arte di Zaccaria Mouhib, al centro dell'inchiesta della Procura per l'ipotesi di reato di aver fatto entrare un cellulare nel carcere di San Vittore quando era recluso per realizzare il videoclip di "Paranoia", uno dei suoi ultimi brani. Baby Gang si trovava a Casablanca dallo scorso febbraio.

Baby Gang perquisito dalla polizia, gli agenti gli sequestrano un cellulare

L'avvio delle indagini risale al momento successivo alla pubblicazione di alcune immagini da parte del rapper su Instagram nelle quali lo si vedeva intento a utilizzare il dispositivo in alcuni locali del carcere. Baby Gang aveva annunciato di aver girato un video all'interno delle mura della casa circondariale. Per questo motivo, è stato iscritto al registro degli indagati per il reato 391 ter riguardante l'indebita procura a un detenuto di un apparecchio telefonico. Sul suo profilo social, il rapper di Lecco aveva scritto: "Ho girato una parte del mio video nel carcere di San Vittore per questo mi sono permesso di dire che il mio prossimo singolo rimarrà nella storia del rap, visto che sono il primo artista detenuto ad aver girato un video in un carcere vero e proprio".

Il sindacato di polizia: Perquisizione buon segnale

Baby Gang aveva trascorso un totale di trenta giorni in carcere per un'inchiesta in cui era finito anche Neima Ezza, altro rapper di San Siro. Arrestato dai carabinieri per rapina, Mouhib era stato scarcerato poiché il tribunale del Riesame aveva ravvisato alcune lacune nelle indagini, annullando dunque l'ordinanza cautelare. In merito al prosieguo delle indagini sulla detenzione del cellulare durante la permanenza in carcere, il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, ha dichiarazione che "la perquisizione è un buon segnale per perseguire quanti come il giovane rap pensano di poter trasformare le carceri in location di video musicali sbeffeggiando lo Stato e soprattutto le vittime".

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