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Perché per la Procura la canzone di Fedez contro i carabinieri non è vilipendio

Per la Procura di Milano non c’è vilipendio nella canzone di Fedez contro i carabinieri e per questo motivo ha richiesto l’archiviazione.
A cura di Ilaria Quattrone
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La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione del procedimento contro il cantante Fedez relativo alla canzone "Tu come li chiami" dove il rapper definiva i carabinieri e militari "infami e figli di cani": lo scorso anno, l'associazione "Pro territorio e cittadini onlus" aveva infatti presentato denuncia per vilipendio delle forze armate.

Perché per la Procura la canzone di Fedez non è vilipendio

Secondo la Procura, la canzone "non ha i connotati del vilipendio, ma solo quelli della critica aspra, della provocazione e della ricerca spasmodica della notorietà". Secondo il procuratore Francesco Cajani, è necessario valutare se l'espressione "infami" utilizzata all'interno del testo sia una denigrazione o una provocazione aspra "inopportuna, ma scriminata dal diritto di critica".

Gli inquirenti hanno poi analizzato tutto ciò che concerne la figura di Fedez. Dall'album e fino all'atteggiamento "costruito ad arte" e che spinge il personaggio a essere legato a una figura "maledetta" basata su eccessi e provocazioni, nulla lascia pensare che si sia trattato di una denigrazione.

L'associazione si opporrà alla richiesta di archiviazione

Sul caso si è espresso anche il colonnello in congedo dell'Arma dei carabinieri – firmatario della denuncia contro il rapper – che all'Adnkronos, ha affermato: "Quanto appreso, oltre a rammaricarci profondamente, desta enorme preoccupazione poiché, qualora tale interpretazione venisse avvallata anche dal giudice per le indagini preliminari, significherebbe – ha spiegato confermando che si appellerà alla decisione – riconoscere delle aree di impunità che non appaiono tollerabili in uno stato di diritto".

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