Perché l’arcivescovo di Milano Delpini non parteciperà al conclave per la successione di Papa Francesco

In Conclave non ci sarà nessun rappresentante della chiesa milanese. Neanche l'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, che era stato scelto proprio da Bergoglio nel 2017 come successore del cardinale Angelo Scola. Il motivo? Delpini non è cardinale, ma "soltanto" monsignore e in quanto tale, non potrà prendere parte al Conclave per la successione a Papa Francesco.
Per riunirsi sotto la volta della Cappella Sistina servono alcuni requisiti, primo tra tutti l'essere stati creati cardinali dal pontefice: condizione indispensabile per partecipare come elettori al Conclave. A questo si aggiunge il vincolo di età, l'aver meno di 80 anni al momento dell'inizio della sede vacante, l'essere in piena comunione con la Chiesa Cattolica (non essere stati scomunicati) e, infine, il non essere impediti da cause gravi quale, per esempio, la malattia.
Dunque, Delpini verrà escluso per mancanza del titolo indispensabile. A riguardo, si era già espresso in passato in occasione della nomina cardinalizia del vescovo di Como, Oscar Cantoni: "Il Papa avrà pensato che i bauscia di Milano non sanno neanche dov’è Roma. O forse da tifoso di una squadra che non ha vinto niente, ha pensato che quelli di Como fossero più in sintonia, visto che lo Scudetto è qui”.
Escluso dal Conclave anche il cardinale Angelo Scola, questa volta, però, la colpa è dell'età: l'arcivescovo emerito di Milano ha infatti già superato gli 80 anni. Per lo stesso motivo è escluso anche il cardinale Francesco Coccopalmerio, nato nel 1938 a San Giuliano milanese. Presente invece il cardinale bergamasco Pierbattista Pizzaballa, tra i papabili successori di Papa Francesco.