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Perché è un grave errore bloccare la creazione dello psicologo di base in Lombardia

Il progetto di legge sulla istituzione dello psicologo di base in Lombardia ha trovato una battuta d’arresto a causa di un conflitto di competenze tra Stato e Regione e di conseguenza per l’impossibilità di coprire questo progetto con le risorse del fondo sanitario. Ma perché istituirlo è così importante? Lo spiega a Fanpage.it, la presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia.
A cura di Ilaria Quattrone
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Immagine di repertorio
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Il progetto di legge sull'istituzione dello psicologo di base in Lombardia ha trovato diversi ostacoli. Il primo è stato il parere della commissione bilancio. Inizialmente il pdl, che era stato approvato dalla Giunta e dalla commissione terza, è stato bloccato per un conflitto di competenze tra Stato e Regione: per la commissione spetterebbe infatti al Governo centrale istituire questa figura e non a quello regionale. E per questo motivo non possono essere utilizzati i finanziamenti del fondo sanitario. 

La decisione ha lasciato sgomenti tutti i professionisti del settore considerato anche che, prima di quello stop, non erano emerse criticità tali da poter bloccare il progetto. La presidente dell’Ordine degli Psicologi di Regione Lombardia Laura Parolin, contattata da Fanpage.it, ha spiegato che durante l'iter di approvazione in commissione terza erano state organizzate alcune audizioni con esperti del settore: “Nell’audizione a cui ho partecipato non sono state espresse criticità irrisolvibili e tutte le questioni sollevate hanno trovato uno spazio di revisione”.

I rilievi tecnici

Dopo il primo fermo verificatosi il 15 dicembre scorso, il progetto è tornato nuovamente sui banchi di Regione lunedì 19 dicembre: è arrivato prima in giunta, poi in commissione terza e poi sarebbe dovuta essere la volta della commissione bilancio.

In commissione terza si sarebbe dovuto discutere di alcuni emendamenti che avrebbero dovuto apportare le modifiche necessarie a rispondere ai rilievi tecnici elencati dalla commissione bilancio durante il primo stop: "I rilievi tecnici erano sostanziali, francamente non si capisce perché arrivino alla fine considerato che c’era tutto il tempo di discutere di eventuali criticità”.

La mancanza del numero legale e infine le tempistiche ristrette, dovute all'avvicinarsi delle elezioni regionali, non hanno consentito di poter discutere approfonditamente le modifiche e hanno portato ad accantonare ancora una volta il progetto. Si spera almeno temporaneamente. "Io voglio sperare che la salute psicologica rimanga una priorità", sottolinea la presidente dell'Ordine a Fanpage.it

Presidente durante la pandemia, il benessere mentale dei cittadini è diventato una priorità nelle agende politiche nazionali e regionali. Quanto successo con questo progetto di legge, è un passo indietro? 

Io voglio sperare che non sia così. Io voglio sperare che la salute psicologica rimanga una priorità. Certo, non è che mi trovi felice questo esito.

La salute mentale e psicologica è un bene di tutti: non dovrebbe avere né appartenenze politiche né bandiere. Questa frenata per questo specifico pdl, che è nato in piena armonia considerato che la commissione terza lo aveva discusso e si era trovata piena convergenza, non è un buon segnale.

Adesso ci sarà uno stop alla discussione dato dalla campagna elettorale e dalle elezioni, una volta eletto il nuovo consiglio, continuerò a perorare questa causa.

In termini di dati, è aumentato il numero di persone che chiedono aiuto? 

Dai report del ministero della Salute, abbiamo visto che le persone che si rivolgono al pronto soccorso, nel 70 per cento dei casi, risulta con un rientro a casa: questo ci dice che il servizio di Psichiatria non è necessariamente il servizio pertinente.

C’è un numero di persone che potrebbe intasare i servizi di pronto soccorso perché probabilmente ha bisogno di altri tipi di servizi. La figura dello psicologo di base è fondamentale perché potrebbe fare da ponte tra il pronto soccorso e il servizio specialistico.

Il numero dei disagi mentali, con la pandemia, è più che raddoppiato. Chi risponde a queste persone soprattutto dopo che per due anni abbiamo detto che si sarebbe trovata una risposta?

Come insegnano le ricerche di psicologia, dopo eventi traumatici e particolarmente stressanti, e sicuramente il Covid lo è stato, le conseguenze di tali esperienze non si verificano subito, ma spesso hanno un raggio molto più lungo di espressione.

Nel caso in cui dovesse essere tagliato lo psicologo di base, sarebbe sintomatico di una visione un po’ miope.

Perché è così importante avere lo psicologo di base?

Lo psicologo di base è importante perché potrebbe essere un professionista qualificato che accoglie in un servizio neutrale e sul territorio i cittadini e i ragazzi in uno spazio che non ha una connotazione già specialistica. L’idea è di uno spazio neutro dove si può ricevere un primo riscontro rispetto al problema che si presenta, una valutazione precoce ed eventualmente inviare la persona verso servizi specifici.

Questa figura era stata pensata in diretta relazione con il servizio che la Asst erogava: c’era anche un circolo virtuoso tra le istituzioni che ci sono sul campo.

Potrebbe quindi alleggerire il carico dei servizi specialistici potenziando l’efficienza delle risposte che sono molto basse. In Regione Lombardia sono pochi gli psicologici nel servizio pubblico: sono insufficienti a coprire il bisogno. Se pensiamo all’incredibile numero di risposte avute con il bonus, è possibile capire che ci sono tante persone che non trovano risposte. Lo psicologo di base tra l’altro è una risposta strutturale, non transitoria come un bonus.

Tra meno di due mesi ci saranno le elezioni regionali. Come Ordine, avete pensato a una serie di incontri con i candidati alla presidenza di Regione Lombardia. Cosa chiederete?

Questi incontri erano stati immaginati al di là di questo esito infelice. Adesso chiederemo prima di tutto il loro punto di vista su quello che è capitato e come credono di superare questo esito. Chiederemo qual è la loro agenda politica non solo sullo psicologo di base, ma in generale sulla salute psicologica.

Ci piacerebbe capire che visione hanno, come si immaginano la figura dello psicologo nei servizi pubblici, come si immaginano di poter potenziare i servizi di prossimità, come si immaginano di favorire i progetti di prevenzione.

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