Perché è stata respinta la richiesta di perizia della Procura di Milano sulla morte di Ramy Elgaml

Nella giornata di oggi, martedì 14 ottobre 2025, la giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, Maria Idria Gurgo di Castelmenardo, ha respinto la richiesta della Procura di Milano di una perizia, che si sarebbe svolta durante un incidente probatorio, per chiarire quanto accaduto nella notte in cui è morto Ramy Elgaml. Il ragazzo è deceduto il 24 novembre 2024 a Milano: residente nel quartiere Corvetto, quel giorno Elgaml si trovava in sella allo scooter guidato dall'amico Fares Bouzidi. I due non si sono fermati all'alt intimato dai carabinieri, che li hanno poi inseguiti per circa 8 chilometri. L'inseguimento è poi terminato con la caduta dei due giovani e la morte di Elgaml, che aveva solo diciannove anni.
Sul caso è stata poi aperta un'indagine per omicidio stradale condotta dagli agenti della polizia locale, che è stata coordinata dalla Procura. Sia l'amico del 19enne deceduto che Antonio Lenoci, il carabiniere che guidava la gazzella coinvolta nell'incidente, sono stati iscritti nel registro degli indagati. Dopo la chiusura delle indagini, i magistrati Giancarla Serafini e Marco Cirigliano che hanno coordinato le indagini hanno sostenuto che le consulenze agli atti, quindi sia quella commissionata dalla Procura che dalla difesa di Bouzodi, non permettevano di arrivare a una "ricostruzione univoca". Anzi sarebbero emerse "conclusioni divergenti su diversi profili essenziali del fatto".
Da qui, la richiesta di una nuova perizia "cinematica" che doveva servire per capire la dinamica dell'incidente. Oggi, la giudice ha respinto la loro richiesta. Per la gip, la Procura non ha chiarito perché le consulenze non sarebbero arrivate a una ricostruzione univoca. Inoltre per la giudice, un'eventuale nuova perizia può essere effettuata anche durante il processo.