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Perché c’è così tanta nebbia in questi giorni a Milano e in Lombardia: la spiegazione del meteorologo

Oggi sull’autostrada A1 il secondo maxi tamponamento a catena dopo quello verificatosi lo scorso 5 febbraio sulla A21 a Manerbio: ambedue sono stati causati dalla scarsa visibilità su strada. Perché si sta verificando questo fenomeno? Quanto durerà ancora? È correlato all’inquinamento in Pianura Padana?
Intervista a Flavio Galbiati
Meteorologo Meteo Expert
A cura di Francesca Del Boca
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Svariati tamponamenti a catena, una trentina di feriti tra cui due gravi, macchine che viaggiano contromano pur di sfuggire alla coda chilometrica. Sono alcune immagini del maxi incidente che si è verificato stamattina nel tratto dell'autostrada A1 tra Parma e Piacenza, direzione Bologna, causato dalla scarsissima visibilità su strada. Episodio che arriva a pochi giorni di distanza dallo schianto sulla A21 avvolta dalla foschia, all'altezza di Manerbio (Brescia), che il 5 febbraio ha causato due morti e oltre 50 feriti.

"In questi casi il vero problema, a mio parere, restano l'eccesso di velocità e il mancato rispetto delle distanze di sicurezza", è il commento di Flavio Galbiati, meteorologo Meteo Expert. "Poi certo, il fenomeno della nebbia a banchi può mettere in difficoltà gli automobilisti. Si pensa di avere buone condizioni di visibilità e poi si finisce all'interno di un banco di nebbia, all'improvviso".

Come si è formata la nebbia? Perché in questi giorni è più fitta?

Si è formata in queste notti perché siamo ancora sotto l'effetto dell'alta pressione: ce ne accorgiamo dal cielo sereno o lattiginoso, senza precipitazioni e assenza di vento. Raffreddamento notturno, disponibilità di umidità e polveri di inquinamento danno la possibilità a queste "nuvole" di formarsi al livello del suolo. Non si tratta di fenomeni persistenti: tendenzialmente la nebbia si dirada durante la giornata, e si intensifica con l'arrivo della sera.

E la nebbia a banchi? Qual è la sua particolarità?

Quando ci sono nebbie estese in pianura le caratteristiche sopra elencate (disponibilità di umidità, terreni concavi, raffreddamento notturno) possono variare in base al percorso, e possono determinare localmente delle nebbie più fitte. In campagna, con un suolo che si raffredda di più e magari con più vicinanza ai corsi d'acqua, il fenomeno sarà più favorito rispetto a quanto accadrà in una città come Milano.

Quanto durerà ancora la nebbia in pianura?

Un paio di notti. Da mercoledì sera, con l'arrivo di una perturbazione, cambiano le cose. Prima con gli annuvolamenti e poi, nella giornata di giovedì, con la pioggia.

Non ci sono più le nebbie di una volta?

Sì, è dovuto principalmente a tre fattori. All'urbanizzazione crescente innanzitutto: una volta c'era molta più campagna. Al cambiamento del clima dal punto di vista termico, visto che le temperature rigide notturne favoriscono il formarsi della nebbia, e delle precipitazioni: il suolo secco, e non bagnato dalla pioggia, non favorisce il formarsi della nebbia. È cambiato inoltre anche il tipo di inquinamento, prima costituito da molecole più grosse che favorivano l'aggregazione del vapore in goccioline.

C'è correlazione tra nebbia e inquinamento? 

Possiedono fattori favorevoli simili, senza dubbio: le stesse caratteristiche che causano la formazione di nebbia favoriscono insomma l'accumulo di inquinanti. Ma la nebbia fitta a volte può anche dilavare un po' i bassi strati del suolo.

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