Perché a Milano e in provincia ci sono i blackout, l’esperto: “Colpa del caldo, servirebbe rinnovare la rete”

Nelle ultime ore alcune zone di Milano e diversi comuni dell'hinterland sono rimasti senza corrente elettrica. Ieri pomeriggio la metropolitana M1 ha dovuto chiudere la fermata di Sesto Rondò per mancanza di elettricità e oggi, per lo stesso motivo, diversi tram in città hanno dovuto interrompere le corse per qualche minuto. A Sesto San Giovanni i blackout vanno avanti a intermittenza ormai da un paio di giorni, mentre ieri sera alcune vie dei quartieri di San Siro e CityLife, a Milano, sono rimaste al buio per diversi minuti. La mancanza di corrente sta causando disagi ormai da giorni, con residenti che nei momenti di blackout non possono utilizzare ventilatori, condizionatori, frigoriferi, ascensori e in alcuni casi, soprattuto ai piani alti dei palazzi, rimangono anche senza acqua perché le pompe condominiali funzionano con la corrente.
Alberto Berizzi, professore di Sistemi elettrici per l'energia al Politecnico di Milano, ha spiegato a Fanpage.it come il caldo può aver influito su queste interruzioni di corrente e quali soluzioni bisognerebbe adottare per evitare situazioni simili in futuro.

Da cosa potrebbero dipendere i blackout di questi giorni a Milano e nell'hinterland?
"Il caldo è sicuramente un aspetto fondamentale: anche negli anni passati si sono verificate interruzioni di questo tipo quando ci sono state ondate di calore. Se è come negli anni passati, il problema è soprattutto sui giunti, cioè sulle connessioni tra spezzoni di cavo che portano la corrente. Sono punti di discontinuità in cui è facile che si inneschino guasti dovuti al caldo".
In che modo il caldo crea danni?
"Il caldo ha un'influenza duplice: da una parte fa aumentare i consumi perché fa accendere i condizionatori. In questo modo la corrente che circola sui cavi aumenta e aumentano anche le perdite, che sono un'ulteriore fonte di calore. Dall'altro lato questo calore è più difficile da smaltire perché la temperatura dell'ambiente circostante è più alta. Il risultato è che i cavi e i giunti raggiungono temperature insostenibili".
Il fatto che i blackout ci siano solo in alcune zone o in alcune vie dipende proprio dai giunti?
"Sì, tenete conto che quando c'è un guasto a metà di un cavo non si sostituisce l'intera tratta. Si tagliano da una parte e dall'altra le due estremità del pezzo guasto, che viene sostituito con un pezzo nuovo. Ma per fare questo serve introdurre due giunti, quindi col tempo il loro numero di fatto è aumentato".
L'unica soluzione è aspettare che finisca il caldo?
"Si potrebbe fare un uso più moderato dell'aria condizionata, ma non è una soluzione proponibile al pubblico, specie in questi giorni. Purtroppo non c'è rimedio, nel senso che la soluzione sarebbe molto costosa: si tratterebbe di rinnovare tutta la rete andando a fare interventi radicali su centinaia di migliaia di chilometri di cavo da sostituire. Nel lungo periodo si potrebbero anche sostituire i cavi che hanno più giunti con tratti nuovi, che potrebbero essere meno soggetti a guasti. Ma non è una cosa che si può fare nel giro di una settimana ed è anche un intervento molto costoso".