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Per Sala le primarie non sono il modo per scegliere il candidato sindaco di Milano: “In quel caso avrei perso”

Dopo le polemiche di qualche mese fa, il sindaco di Milano Beppe Sala torna a parlare delle amministrative del 2027 e delle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra. “Uno di Avs o un centrista così perderebbe di sicuro. Un partito organizzato come il Pd ha una macchina dietro”
A cura di Francesca Del Boca
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Beppe Sala torna a parlare del 2027. E tocca ancora una volta il tema, caldissimo, del prossimo candidato del centrosinistra, destinato a prendere il suo posto dopo la scadenza del secondo mandato. Nonostante le polemiche che avevano seguito il suo precedente intervento in materia, spingendolo a giurare di non ritornare mai più sull'argomento in pubblico. Fino a oggi.

"Se il prossimo candidato sindaco viene scelto con le primarie rischiano di essere primarie del Pd", ha dichiarato infatti stavolta il primo cittadino di Milano, intervistato in occasione della festa di Radio Popolare. "Perché uno di Avs o un centrista dovrebbe correre per le primarie? Perderebbe. Se invece deve essere uno del Pd, sia subito quella la scelta". E ancora. "Nel 2016 ho vinto perché uscivo da Expo, e piaccia o non piaccia avevo dimostrato di saper fare qualcosa. Ma se Majorino o Balzani fossero stati un unico candidato avrei perso, perché un partito organizzato ha una macchina dietro di sé".

Parole che con ogni probabilità non piaceranno ai colleghi dem, già insorti in occasione dell'ultimo intervento del sindaco sulla questione. "Prima di parlare di primarie sarebbe bene capire se ci sono disponibilità autorevoli in grado di vincere", aveva detto Sala nell'ottobre del 2024, poi subito ritornato sui propri passi. "Se mi sono permesso di dire che le primarie non devono essere un dogma, è solo perché ho fatto riferimento al recente passato: alle ultime regionali, ad esempio, non sono state fatte", il suo commento al tempo. "La mia intenzione più sentita e profonda è evitare a ogni costo qualsiasi polemica relativamente alla decisione su chi possa essere la candidata o il candidato per il centrosinistra alle elezioni del 2027″.

Buon proposito in parte disatteso. Anche se l'ex manager di Expo, oggi, si è badato bene dal fare ipotesi sulla natura del prossimo candidato, ossia se preferire un profilo civico o politico. Il suo pensiero, del resto, è già ampiamente noto, vista la sua storia personale. "Ho pensato a cosa è successo nelle elezioni milanesi degli ultimi decenni", sempre le sue parole alla fine dell'anno scorso, che hanno scatenato il fuoco amico di alcuni esponenti Pd. "Per il candidato di centrosinistra vanno sondati anche eventuali interessi di persone al di fuori della politica e dei partiti, che hanno voglia di esprimere le loro capacità per Milano. Capiamo se ci sono disponibilità autorevoli in grado di vincere. È necessario iniziare a guardarsi intorno verso profili civici di grande spessore, che possano riscuotere interesse nell'elettorato". 

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