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Femminicidio Pamela Genini

Pamela Genini in ospedale disse di essere stata aggredita da Gianluca Soncin, ma nessuno fece segnalazioni

Nonostante l’intervento dei carabinieri, allertati nel settembre 2024 dall’ospedale di Seriate (Bergamo) dopo una violenta aggressione domestica nei confronti di Pamela Genini, non arrivò mai nessuna segnalazione in Procura: di conseguenza, non si attivò mai il codice rosso nei confronti di Gianluca Soncin, che il 14 ottobre ha ucciso a coltellate la fidanzata.
A cura di Francesca Del Boca
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Pamela Genini, uccisa dal compagno Gianluca Soncin a Milano il 14 ottobre
Pamela Genini, uccisa dal compagno Gianluca Soncin a Milano il 14 ottobre
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Una frattura alla mano e la prognosi di 20 giorni. È il risultato di una delle aggressioni subite da Pamela Genini da parte del fidanzato Gianluca Soncin, che la sera del 14 ottobre ha fatto irruzione nella sua casa di Milano con un mazzo di chiavi clonato e l'ha uccisa con 24 coltellate. Una delle più violente, quella del 3 settembre 2024 nell'appartamento che i due condividevano a Cervia (Ravenna), e refertata il giorno successivo all'ospedale di Seriate (Bergamo), dove la giovane era fuggita per trovare riparo dalla famiglia d'origine. Ma, nonostante al Pronto soccorso la 29enne avesse spiegato chiaramente di essere stata aggredita dal fidanzato, nessuna segnalazione arrivò alla Procura di Bergamo, o a quella di Ravenna.

Dopo l'aggressione a Cervia Pamela Genini, in lacrime e con la mano dolorante, si mette infatti subito al volante e decide di andare a dormire da un'amica nella Bergamasca, andando poi il giorno dopo a farsi visitare in ospedale. Qui ai medici, che poi riferiscono tutto ai carabinieri di Seriate, racconta di essere stata appena picchiata da Soncin. I militari quindi, per competenza, segnalano l’episodio alla tenenza di Cervia, che chiedono a loro volta di sentire la ragazza e raccoglierne la denuncia. Pamela però, come tante vittime, non vuole sporgere denuncia per timore di ritorsioni e di altri comportamenti violenti da parte del compagno.

E così, nonostante l'intervento dei Carabinieri sia a Cervia che a Milano, allertati dall'ospedale di Seriate, non arriva di fatto nessun documento nelle procure di Bergamo e Ravenna, che quindi non attivano il "codice rosso" né nessun'altra misura preventiva nei confronti del sedicente imprenditore 52enne, già noto per maltrattamenti nei confronti dell'ex moglie, per proteggere la giovane: la trasmissione ai pm non è automatica perché la prognosi è troppo "bassa", e quindi il reato è perseguibile solamente attraverso specifica querela di parte.

Insomma, né questo intervento (derubricato nel database Sdi come "presunta violenza di genere") né uno successivo del 9 maggio 2025 a Milano, inoltre, finiscono nel sistema “Scudo”, utilizzato dalle forze di polizia nazionali per monitorare i casi di violenza di genere anche in assenza di denuncia o querela. Anzi, in quest'ultimo caso, quando Soncin si presenta senza preavviso sotto l'abitazione milanese della compagna e prova a sfondare la porta d'ingresso, gli agenti del commissariato Lambrate verificano addirittura l'assenza di "interventi pregressi", invitando la donna (che per paura definirà ai poliziotti il rapporto con Soncin, "di amicizia") a denunciare.

Le violenze subite da Pamela Genini

Non certo episodi isolati. Poche settimane prima Soncin, una volta venuto a conoscenza del fatto che la fidanzata ha organizzato una sfilata con tanto di fotografo sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia, le strappa i vestiti acquistati per l'evento, la prende a pugni e tenta di accoltellarla, minacciandola di morte. E ancora prima, nell'agosto del 2024, Pamela Genini viene aggredita con calci e pugni all'interno di una camera d'hotel dell'Isola d'Elba, da cui Soncin cerca di gettarla giù dal balcone: solo l'intervento del personale della struttura riesce a far cessare la furia del compagno e ad allontanarlo. Ma, anche in questo caso, nessuno viene allertato. Non da Pamela, che all'ex fidanzato e alle amiche confidava di essere intenzionata a troncare al più presto la relazione ma di avere paura che il compagno potesse fare male a lei e ai genitori ("Non posso lasciarlo altrimenti mi ammazza", si sfogava).

"Pamela mi raccontava tutto quello che succedeva, riferendomi che circa ogni venti giorni avvenivano episodi di violenza", ha riportato proprio l'ex fidanzato alla polizia. "Dall’aprile del 2025 mi è capitato di vedere degli evidenti segni di violenza sul corpo di Pamela. Mi spiegò che lui l’aveva presa per il collo", le sue parole. A luglio, prima che lei parta per una vacanza con le amiche, si ripete la stessa scena. In agosto, a Cervia, Soncin minaccia la fidanzata puntandole una pistola al ventre, mentre il sabato precedente all'omicidio, durante un fine settimana a Padova, Soncin minaccia di uccidere l'amatissimo cagnolino della 29enne se lei non avesse acconsentito ad avere un rapporto sessuale con lui, colpendola con schiaffi al volto.

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