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Palazzina esplosa nel Pavese, prima dello scoppio il messaggio alla figlia: “Voglio uccidermi”

All’origine l’involontario gesto di un padre disperato, che ha tentato il suicidio aprendo il rubinetto del gas di casa. Gli appartamenti coinvolti nell’esplosione sono stati dichiarati inagibili, e probabilmente verranno demoliti.
A cura di Francesca Del Boca
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"Scusami, voglio uccidermi". Un messaggio vocale su Whatsapp inviato alla figlia 22enne, poco prima di aprire il rubinetto del gas in casa. L'intenzione era quella di morire soffocato dai fumi, ma qualcosa è andato storto. Una scintilla ha probabilmente originato uno scoppio improvviso.

La palazzina da demolire

Così sabato notte è esplosa un'intera palazzina a Palestro in Lomellina, provincia di Pavia, ferendo gravemente l'uomo che ha involontariamente originato il disastro e i due vicini di casa, due coniugi di 63 e 70 anni. Mentre gli appartamenti sono stati dichiarati inagibili, e probabilmente verranno demoliti. 

Il gesto di un padre disperato

All'origine, dunque, il gesto di un padre disperato. Che adesso si trova ricoverato in gravi condizioni nel reparto Grandi ustionati dell'ospedale Niguarda di Milano, scampato a quel tentativo di suicidio che ha messo in serio pericolo anche i due vicini. Nonché i due cani dell'uomo, un 43enne originario di Mortara, che vivevano con lui nell'appartamento prima saturato di gas e poi andato in frantumi.

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