Omicidio Sesto San Giovanni, l’assassino è tornato sul luogo del delitto: l’ipotesi delle forbici come arma

Gli agenti della Squadra Mobile di Milano effettueranno presto un altro sopralluogo nella casa di Sesto San Giovanni, hinterland di Milano, in cui il 23 luglio scorso è stato trovato carbonizzato un uomo italo-turco di circa 60 anni (anche se manca l'ufficialità sulla sua identità): il corpo dell'uomo, straziato da numerosi fendenti, è stato poi dato alle fiamme. L'esame degli investigatori servirà anche a cercare il telefono della vittima, che al momento non è stato ancora rinvenuto e che potrebbe fornire indicazioni utili.
La vittima, che si trovava ospite nell'appartamento prestatogli da un giovane studente (estraneo all'indagine), ha ricevuto oltre venti colpi di arma da taglio, verosimilmente sferrati con un paio di forbici. Il suo assassino, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo il delitto sarebbe uscito dalla casa di via Fogagnolo e poi tornato per appiccare le fiamme. Ma resta ancora sconosciuta l'identità dell'aggressore e, soprattutto, il suo movente.
Il corpo dell'uomo è stato trovato intorno alle 3:15 di mercoledì 23 luglio dai vigili del fuoco, intervenuti per un incendio in un appartamento al piano terra di un palazzo di 4 livelli in via Fogagnolo 130, a Sesto San Giovanni. Dopo aver fatto evacuare l'intero condominio, i pompieri sono entrati in casa e hanno trovato sul letto il cadavere del 60enne, ormai carbonizzato, e con ferite di arma da taglio. L'appartamento risulta essere in affitto a uno studente fuori sede di 20 anni che studia all'università Bicocca. Al momento, però, il ragazzo non si troverebbe a Milano ma nella sua città d'origine per trascorrere le vacanze estive con la famiglia. Così come non è ancora chiaro che tipo di legame ci fosse tra il giovane e il 60enne.