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Omicidio Sabrina Beccalli, i famigliari dopo l’assoluzione di Alessandro Pasini: “Vergognatevi”

Subito la sentenza di assoluzione per omicidio per Alessandro Pasini i famigliari della 39enne era stata trovata senza vita a Ferragosto 2020 a Crema hanno dato sfogo alla loro rabbia: “Maledetta legge italiana! L’ha uccisa e l’ha bruciata, e prende solo sei anni!”. E hanno aggiunto: “Vergognatevi”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Maledetta legge italiana! L'ha uccisa e l'ha bruciata, e prende solo sei anni!". Sono parole di rabbia quelle della famigliari di Simona Beccalli dopo la sentenza di condanna a 6 anni per Alessandro Pasini. La 39enne era stata trovata senza vita a Ferragosto 2020 a Crema e d'allora unico imputato era il 46enne Pasini, vecchio amico della vittima: oggi per lui è arrivata la sentenza di primo grado che lo ha assolto dall'accusa di omicidio volontario "perché il fatto non sussiste". Il giudice invece lo ha condannato a sei anni per distruzione di cadavere dal momento che il corpo della donna era stato dato alle fiamme. Riconosciuta anche l'accusa per incendio doloso. Durante la sentenza il giudice per l'udienza preliminare ha anche disposto la scarcerazione: Pasini uscirà quindi dal carcere di Monza.

La sorella: Ora la vittima è lui, vergognatevi

Subito dopo la sentenza è la sorella di Sabrina, Simona, a parlare: "Ora è lui la vittima, vergognatevi". La sorella di Sabrina ha poi alluso al fatto che per aver ammesso di aver bruciato il cadavere della donna, Pasini sarebbe stato in qualche modo "applaudito" e dunque graziato. Simona ha poi promesso che lotterà "fino alla fine" senza arrendersi perché "lui sapeva quello che faceva". Intanto anche l'avvocato di parte civile, Antonino Andronico, si è detto "esterrefatto per la sentenza". L'imputato invece si è sempre difeso dicendo che Sabrina Beccalli sarebbe morta per una overdose di droghe assunte in mix con l'alcol.

La versione di Alessandro Pasini

Pasini fin da quel 15 agosto 2020 ha raccontato di aver sentito un forte rumore provenire dal fondo del corridoio dell'appartamento dell'ex compagna dell'imputato nella quale si erano trovati per consumare droga, ma non riuscendo ad alzarsi, forse proprio a causa degli effetti degli stupefacenti, era tornato a dormire. La mattina, svegliandosi, avrebbe trovato il corpo ormai senza vita della donna. Da lì la decisione di distruggerne il cadavere e cercare di abbattere la casa della ex compagna, in quel momento fuori città.

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