Omicidio Rozzano, la madre di Manuel Mastrapasqua dopo la condanna di Daniele Rezza: “Spero resti in carcere”

Daniele Rezza è stato condannato ieri, mercoledì 2 luglio, in primo grado per l'omicidio di Manuel Mastrapasqua: "Ventisette anni e li deve fare tutti in carcere", ha commentato dopo la lettura della sentenza Angela Brescia, mamma del 31enne accoltellato a morte l'11 ottobre scorso a Rozzano (nella Città Metropolitana di Milano). "So che non sarà così, che non saranno 27 anni", ha aggiunto la donna che si è costituita parte civile al processo insieme al fratello e la sorella della vittima: "Vedremo più avanti, adesso va bene". La Corte d'Assise di Milano ha deciso, quindi, di aumentare la pena proposta dalla pm Letizia Mocciaro, che era pari a 20 anni di reclusione. "Grazie al giudice, grazie alla Corte, è stata brava", ha concluso Brescia.
L'avvocato della famiglia Mastrapasqua: "Era un reato da ergastolo"
Durante la sua requisitoria, la pm Mocciaro ha evidenziato "il contesto sociale e familiare" nel quale è cresciuto Rezza, descrivendolo come "trascurato e caratterizzati da violenza cronica". Per questo motivo, aveva chiesto alla Corte di condannarlo a 20 anni e di riconoscere le attenuanti generiche, ma non le aggravanti contestate in un primo momento. I giudici, però, hanno deciso di condannarlo a 27 anni per omicidio aggravato dalla minorata difesa e dei futili motivi.
"Rispetto alle aggravanti contestate e due capi di imputazione era un reato da ergastolo", ha commentato Roberta Minotti, legale della famiglia Mastrapasqua: "Accettiamo la decisione della Corte e riteniamo la pena congrua al momento. Leggeremo le motivazioni". Rezza è stato condannato anche a risarcire la famiglia della vittima. Per la madre del 31enne è stata disposta una provvisionale di 150mila euro, mentre è di 70mila euro ciascuno quella disposta per il fratello e la sorella del ragazzo.
Il fratello di Mastrapasqua: "Crescere a Rozzano non è una scusa"
"Rozzano non è la miglior città di Milano, ma non è una giustificazione", ha commentato Michael Mastrapasqua, fratello della vittima: "Non mi sembra che a Rozzano tutti uccidano. Da adolescente ero più in giro con la mia compagnia che a casa, ma non ho mai fatto niente, non ho mai usato come scusa il fatto di essere di Rozzano per fare queste cose". Il fratello del 31enne ha, poi, sottolineato come in realtà Rezza sia un "recidivo: non è la prima volta che commette un reato e non è la prima volta che usa un coltello. Andava fermato prima".
Rezza, intanto, è imputato in un altro procedimento per un'aggressione avvenuta a fine giugno 2024, anche in quel caso con un coltello. La vittima, in quel caso, aveva riportato solo una ferita da taglio.
Daniele Rezza: "Volevo solo rapinarlo"
Stando a quanto ricostruito dalle indagini, Mastrapasqua è stato aggredito nelle prime ore dell'11 ottobre 2024 a Rozzano mentre stava tornando a casa dopo un turno di lavoro in un supermercato di via Farini. "Quando l'ho visto volevo prendergli tutto: soldi, cellulare, qualsiasi cosa potessi rivendere", ha raccontato Rezza durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Domenico Santoro. Il 31enne, però, avrebbe provato a opporsi alla rapina e l'allora 19enne lo ha colpito con una coltellata al torace, tra il cuore e un polmone, uccidendolo.
L'indomani, Rezza si era fatto accompagnare dal padre alla stazione ferroviaria di Pieve Emanuele, dove ha preso un treno per Pavia, poi un autobus per Alessandria dove, alla fine, si è costituito. "Volevo solo rapinarlo", ha detto il ragazzo in aula.