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Omicidio di Marwen Tayari, un testimone: “I soccorsi sono arrivati tardi, almeno 20 minuti dopo”

“I soccorsi sono arrivati almeno 20 minuti dopo l’omicidio”. A precisarlo a Fanpage.it è un amico di Marwen Tayari, il 34enne ucciso a coltellate a Bergamo da un 19enne, che appena lo ha visto a terra ha cercato di soccorrerlo. “E pensare che mezz’ora prima ero insieme a lui e alla sua famiglia”. Intanto oggi si è tenuto l’interrogatorio del giovane davanti al giudice per le indagini preliminari: il suo legale ha chiesto i domiciliari.
A cura di Giorgia Venturini
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A tentare di soccorrere Marwen Tayari negli istanti dopo esser stato accoltellato dal 19enne Alessandro Patelli domenica scorsa in via Novelli a Bergamo non è stata solo la moglie Eleonora Turcoche ha assistito alla tragedia insieme alle loro figlie di 12 e 3 anni. Ma anche alcuni amici di Marwen. Uno si questi ai microfoni di Fanpage.it ha precisato che l'ambulanza con i medici e paramedici del 118 è arrivata almeno 20 minuti dopo da quando lui si è precipitato ad assistere il suo amico a terra. Sia l'esatta dinamica dell'omicidio che i minuti subito dopo sono però ancora tutti da ricostruire: non è chiaro chi ha chiamato i soccorsi e soprattutto quando. Certo è che il 34enne Marwen Tayari è morto pochi minuti dopo aver ricevuto le sei coltellate dal 19enne. "È morto tra le mie braccia, ora voglio giustizia", ha gridato più volte la moglie.

Il testimone: Ero con Marwen solo mezz'ora prima

"Quando sono arrivato ho visto Marwen a terra, con lui c'erano solo i carabinieri. Mi sono avvicinato per cercare di rianimarlo, ma i militari mi hanno fermato. I soccorsi sono arrivati almeno 20 minuti dopo", parla ai microfoni di Fanpage.it un amico del 34enne. "E pensare che solo mezz'ora prima ero con lui e la sua famiglia". L'omicidio è avvenuto poco distante dalla caserma dei carabinieri per questo i primi ad arrivare sul posto sono stati i militari. Solo dopo i soccorsi. Un altro testimone ha visto la moglie a cercare di soccorrere il marito. Tutto mentre Alessandro Patelli si era già dato alla fuga per poi essere stato identificato e fermato dai carabinieri pochi minuti dopo.

Il legale del 19enne ha chiesto i domiciliari

Intanto il 19enne – che si trova in carcere a Bergamo – oggi nell'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Maria Beatrice Parati ha confermato la sua versione dei fatti, già anticipata al pubblico ministero Paolo Mandurino il giorno dell'omicidio. Alessandro Patelli ha precisato ancora una volta di aver reagito per difesa: sarebbe stato minacciato con una bottiglia rotta da Marwen Tayari, così lo avrebbe colpito. E ancora: il giovane ha spiegato di essere rientrato in casa dopo una prima lite ma solo per prendere il casco della moto che aveva dimenticato e non per prendere il coltello come ha raccontato la moglie della vittima. La donna ha anche tenuto a precisare che l'unica bottiglia presente era quella di un senzatetto poco distante da loro. Certo è che vittima e aggressore non si conoscevano: tra di loro è iniziata una discussione per futili motivi. Ora il suo legale Enrico Pelillo ha chiesto i domiciliari: la decisione del giudice per le indagini preliminari potrebbe arrivare già in serata.

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