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Omicidio di Lucia Cipriano a Melzo, il sindaco: “Un delitto orribile, siamo sconvolti”

“La comunità è sconvolta, vuole la verità”. Così il primo cittadino di Melzo a Fanpage.it, dopo il delitto che ha scosso il paese in provincia di Milano. Lucia Cipriano è stata soffocata e fatta a pezzi più di un mese fa: solo ieri il ritrovamento del cadavere, riverso nella vasca da bagno di casa. Fermata una delle figlie.
A cura di Francesca Del Boca
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L'ingresso dell'abitazione di Lucia Cipriano (Simone Giancristofaro, Fanpage.it)
L'ingresso dell'abitazione di Lucia Cipriano (Simone Giancristofaro, Fanpage.it)

"Terribile, è terribile". É parecchio scosso il primo cittadino di Melzo, Antonio Fusè, davanti al caso di cronaca nera che ha sconvolto l'Italia intera. "Si tratta di un assassinio orribile, qualcosa di impensabile". Il riferimento è al caso di via Boves, nel quartiere Sacro Cuore del paesino in provincia di Milano: qui, all'interno di un condominio con i mattoncini rossi, è stato ritrovato il cadavere di un'anziana fatto a pezzi e riverso dentro una vasca da bagno. Poco dopo la scoperta è stata fermata una delle tre figlie, Rosa Fabbiano, con l'accusa di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. "Non conoscevamo la famiglia perché solo la vittima, una 84 enne che non aveva più contatti con l'esterno, risiedeva a Melzo", racconta il sindaco Antonio Fusè a Fanpage.it. "Ma ciò non toglie che la comunità sia sconvolta, casi del genere capitano veramente una volta nella vita". Comunità che adesso chiacchiera, chiede, vuole sapere. "Speriamo che presto si arrivi alla verità, vogliamo tutti sapere".

La vicenda

Ieri mattina, 26 maggio, in un appartamento di Melzo è stato ritrovato il cadavere in decomposizione di un'anziana. Giaceva riverso dentro la vasca da bagno, straziato e fatto a pezzi con una sega (poi ritrovata in casa). A lanciare l'allarme una delle tre figlie, che abita a Trento e che non aveva più notizie della madre da settimane: per tutto quel tempo la sorella Rosa l'aveva rassicurata, assicurandole che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi e che la madre (malata di demenza senile e ormai non più autosufficiente) fosse ricoverata in una Rsa. Finché la figlia lontana, insospettita, non ha deciso di andare a controllare di persona. É in questo preciso momento che l'altra sorella è crollata: "ho combinato un disastro, portami dai carabinieri", avrebbe detto. Poi la tentata fuga nei campi, fermata dalle forze dell'ordine, e l'arresto con le accuse di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere.

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