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Omicidio a Bresso, uccide il coinquilino con una scarica di pugni: “Disturbava il suo sonno, russando”

Il 7 giugno, a Bresso (Milano), un uomo ha ucciso il suo coinquilino. La vittima si chiamava Abdellatif Soubai mentre la persona accusata del delitto è Badr Harnafi. La giudice Chiara Valori ha convalidato l’arresto per lui. Oltre all’accusa di omicidio, è stata contestata l’aggravante dei futili motivi perché legata “ai fastidi della convivenza e al fatto che il Soubai disturbasse il suo sonno russando”.
A cura di Ilaria Quattrone
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La vittima Abdellatif Soubai
La vittima Abdellatif Soubai

Nella giornata di sabato 7 giugno, si è verificato un omicidio a Bresso, comune che si trova in provincia di Milano. Un uomo ha ucciso il suo coinquilino. La vittima si chiamava Abdellatif Soubai mentre la persona accusata del delitto è Badr Harnafi.

I due vivevano in un seminterrato di una palazzina che si trova in via don Vercesi, al civico 5. Harnafi, 41enne che ai carabinieri ha detto di essere un ex pugile professionista, avrebbe ucciso con una scarica di pugni il 44enne Soubai.

"Sono tuo fratello, non voglio litigare": avrebbe detto la vittima, come riportato dal quotidiano Il Giorno. E ancora: "Hai visto come mi hai conciato", ma il 41enne non si sarebbe fermato e avrebbe continuato a colpirlo fino a stenderlo con una gancio alla mandibola. Sul posto sono intervenuti carabinieri e operatori sanitari del 118, chiamati da uno dei coinquilini, ma per l'uomo era ormai troppo tardi: è morto. Harnafi, che inizialmente ha cercato di allontanarsi ma è stato bloccato dopo pochi metri, è stato arrestato: aveva tracce ematiche sulla nuca, sotto le unghie delle mani e sui talloni.

I carabinieri hanno poi ascoltato le testimonianze dei tre coinquilini che hanno assistito alla lite. Il presunto responsabile è stato poi portato in ospedale per dolori al braccio sinistro. I medici hanno poi diagnosticato un trauma cranico da percosse e un trauma contusivo alla mano sinistra: lo hanno dimesso con una prognosi di nove giorni. È stato poi sottoposto agli esami del sangue che hanno evidenziato una positività alla cocaina e ai cannabinoidi.

La giudice per le indagini preliminari Chiara Valori ha convalidato l'arresto e la misura cautelare in carcere. Oltre all'accusa di omicidio, è stata contestata l'aggravante dei futili motivi perché legata "ai fastidi della convivenza e al fatto che il Soubai disturbasse il suo sonno russando". 

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