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Femminicidio Pamela Genini

Oggi l’autopsia sul corpo di Pamela Genini, uccisa dal compagno Gianluca Soncin con 24 coltellate

Nella giornata di oggi, venerdì 17 ottobre, è fissata l’autopsia sul corpo di Pamela Genini, l’ex modella e imprenditrice uccisa dal compagno Gianluca Soncin nel suo appartamento a Milano. Il 52enne, rimasto in silenzio davanti al giudice, si trova ora al carcere di San Vittore con l’accusa di omicidio pluriaggravato.
A cura di Vittoria Brighenti
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Pamela Genini e Gianluca Soncin
Pamela Genini e Gianluca Soncin
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L'autopsia sul corpo di Pamela Genini, la 29enne uccisa a Milano con 24 coltellate dal compagno Gianluca Soncin, è stata disposta dal pubblico ministero ed è stata fissata per oggi, venerdì 17 ottobre. Nella serata di martedì 14 ottobre, il 52enne era entrato nell'appartamento della vittima con una copia delle chiavi di casa e armato di coltello. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo di Soncin. L'uomo, rimasto in silenzio davanti al giudice, si trova ora in isolamento al carcere di San Vittore.

La ricostruzione del femminicidio

La sera di martedì 14 ottobre, Gianluca Soncin ha fatto irruzione nella casa di Milano della compagna Pamela Genini che voleva lasciarlo. La 29enne si trovava al telefono con il suo ex fidanzato, al quale aveva confidato delle continue violenze. La conversazione si è interrotta con la ragazza che gridava "aiuto". Poco dopo, Genini era riuscita a inviargli un ultimo messaggio: "Teso ho paura ha fatto doppione chiavi mi è entrato, non so che fare, chiama polizia".

Stando a quanto ricostruito finora, la polizia è arrivata all'appartamento di via Iglesias in zona Gerla, in pochi minuti. La vittima è riuscita a rispondere al citofono e avrebbe finto che fosse una consegna di Glovo. È in quel momento però, che il compagno, intuendo cosa stesse succedendo, ha aggredito e ucciso, in tutto con 24 coltellate, Pamela Genini, mentre i poliziotti tentavano di entrare in casa. Il 52enne avrebbe poi tentato il suicidio ferendosi alla gola. L'uomo, trasportato in ospedale, è stato poi dimesso dopo poche ore.

Convalidato il fermo per Gianluca Soncin

A qualche giorno di distanza dal femminicidio, gli investigatori hanno trovato una collezione di armi nell'abitazione del 52enne a Cervia: una decina di coltelli e quattro o cinque pistole scacciacani. Tra gli oggetti sequestrati anche un mazzo di chiavi compatibile con quelle dell'appartamento di via Iglesias. Secondo gli inquirenti quindi, l'uomo avrebbe fatto una copia delle chiavi a sua insaputa. Un'azione premeditata quindi.

La procura milanese sta inoltre verificando se ci siano denunce presentate in passato da Genini, anche in sedi differenti da Milano dove, almeno ufficialmente non ne risultano. Gli amici e parenti della vittima, oltre che l'ex fidanzato, parlano comunque di pedinamenti, minacce e aggressioni taciute da mesi.

Durante l'interrogatorio di ieri giovedì 16 ottobre davanti al gip, Soncin si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice Tommaso Perna, come richiesto dalla pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunta Letizia Mannella nelle indagini condotte dalla polizia, ha convalidato il fermo e disposto la misura della custodia cautelare al carcere milanese di San Vittore con l'accusa di omicidio aggravato da premeditazione, stalking, futili motivi e crudeltà.

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