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Nuovo Dpcm, ipotesi ulteriore stretta a Milano e in Lombardia: chiusura anticipata per bar e locali

Si attende per la serata di oggi, domenica 18 ottobre, il nuovo Dpcm su ulteriori restrizioni per contenere il contagio da Coronavirus. Milano e la Lombardia, di nuovo al centro della seconda ondata di casi, attendono di sapere se vi sarà un’ulteriore stretta sulla movida e su altri aspetti della vita sociale dopo l’ordinanza emanata dal presidente della Regione Fontana. Tra le ipotesi l’incremento dello smart working e chiusure anticipate per bar, ristoranti e locali.
A cura di Francesco Loiacono
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Immagine di repertorio
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Si attende per la serata di oggi, domenica 18 ottobre, il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) di Giuseppe Conte su ulteriori restrizioni per contenere il contagio da Coronavirus, che ormai da giorni ha ripreso vigore in Italia. E tra coloro che attendono le nuove decisioni del governo, che arriverebbero appena cinque giorni dopo l'ultimo Dpcm del 13 ottobre, ci sono i cittadini di Milano e della Lombardia, purtroppo al centro anche di questa che si può definire la seconda ondata della pandemia. Nel solo capoluogo lombardo i nuovi casi, ieri, sono stati oltre 600 sui 2.600 che si sono verificati in tutta la Regione: una tendenza purtroppo in aumento.

La Lombardia ha già varato un'ordinanza: le restrizioni già in vigore

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana è già corso ai ripari, emanando un'ordinanza (la 620 del 16 ottobre), che in alcuni punti è già più restrittiva rispetto alle misure contenute nel Dpcm dello scorso 13 ottobre. Tra le regole contenute: l'obbligo per bar, ristoranti e locali di servire esclusivamente al tavolo i clienti dalle 18 e di chiudere alle 24, il divieto di vendita d'asporto di bevande alcoliche a partire dalle 18 in tutti gli esercizi commerciali (anche supermercati) e il divieto di consumare bevande e pasti in luoghi pubblici dalle 18 alle 6 del mattino, e il divieto assoluto di consumare alcolici nelle aree pubbliche (parchi, giardini, piazze). L'ordinanza firmata dal Fontana prevede inoltre la chiusura dalle 18 alle 6 dei distributori automatici di bevande (eccetto latte e acqua), la chiusura di sale slot, centri scommesse, sale bingo, lo stop agli sport di contatto a livello dilettantistico (sia gare sia allenamenti), il divieto di visita per i parenti degli ospiti delle Rsa (tranne eccezioni per casi gravi, come il fine vita), e l'alternanza di didattica a distanza con quella in presenza da parte delle scuole superiori.

Le ulteriori restrizioni in arrivo

In aggiunta a queste restrizioni regionali potrebbero arrivare adesso le nuove norme decise dal governo. Tra le anticipazioni che circolano in queste ore ci sono quelle relative all'incremento dello smart working, che potrebbe diventare obbligatorio in alcuni casi, uno stop agli eventi e un'ulteriore stretta sullo sport, ad esempio per quanto riguarda le palestre. Ulteriori restrizioni potrebbero riguardare inoltre la scuola (con l'incremento dunque della didattica a distanza per alcuni istituti e anche per alcuni studenti universitari) e soprattutto la movida: è quest'ultima la principale imputata per quanto riguarda comportamenti a rischio, come assembramenti. Il governo potrebbe decidere di anticipare ulteriormente la chiusura di bar e ristoranti, fissando per le 22 o addirittura per le 21 l'orario in cui abbassare le saracinesche, o per dirla alla milanese la cler.

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