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No green pass a Milano, la polizia blocca il corteo. La protesta dei commercianti: “Ora basta”

Si sta concludendo il sedicesimo corteo dei “no green pass” a Milano. Gli ultimi manifestanti sono stati bloccati dalla polizia schierata in assetto antisommossa tra le vie Sciesa e Anfossi. Da lì il deflusso procede lentamente. Nel corteo non sono mancati i momenti di tensione: due giornalisti di Fanpage sono stati spintonati e alcuni dei manifestanti hanno deviato dal percorso stabilito dalla Questura, causando disagi e caos. Protesta dei commercianti: “Ora basta”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il corteo bloccato in via Sciesa (Foto: GIancristofaro/Fanpage.it)
Il corteo bloccato in via Sciesa (Foto: GIancristofaro/Fanpage.it)

Si sta concludendo con qualche momento di tensione il sedicesimo corteo dei "no green pass" a Milano. Una parte dei manifestanti, circa 50 persone, è stata bloccata dalla polizia schierata in assetto antisommossa in via Sciesa e via Anfossi, in zona corso XXII Marzo. Alcuni, come documentato dai giornalisti di Fanpage.it che sono stati spintonati più volte nel corso della manifestazione ma hanno comunque continuato a raccontare la protesta, hanno mostrato i propri documenti agli agenti per poter uscire dall'accerchiamento delle forze dell'ordine e tornare a casa.

Barbieri (Confcommercio): Non è bloccando la vita di una città che si ottiene supporto

Il corteo è partito attorno alle 17 da piazza Fontana: arrivato però all'altezza di corso di Porta Romana una parte dei manifestanti ha deviato dal percorso che era stato imposto dalla Questura, bloccando gli automobilisti sui Bastioni e creando caos in diverse strade della città. Un atteggiamento, quello di parte dei manifestanti, che era stato già preannunciato nelle chat di Telegram dei "no green pass" e che è stato aspramente criticato da Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio: "Basta! Milano non può essere bloccata da chi ha deciso di far valere le proprie ragioni in modo antidemocratico e senza rispettare le regole", ha scritto Barbieri su Facebook. "Lo diciamo da giorni, lo chiediamo da mesi facendo appello al senso di responsabilità di ognuno. Non è bloccando la vita di una città sulla via della ripresa dopo tante difficoltà che si ottiene ascolto e supporto". Confcommercio negli scorsi giorni aveva lanciato una petizione chiedendo lo stop ai cortei non autorizzati del sabato, che creerebbero danni economici ai commercianti: "È un’iniziativa con cui vogliamo dimostrare che è solo con il dialogo, la collaborazione, il rispetto delle istituzioni che si trovano soluzioni condivise. La battaglia che non abbiamo ancora vinto è contro la pandemia che, anche se stiamo imparando a conviverci, minaccia ancora il nostro futuro – ha scritto Barbieri -. Non possiamo permetterci nuovi lockdown e nuove zone gialle, arancioni o rosse. Dobbiamo pensare al nostro domani, e non possiamo farlo ostacolando il presente".

Inscenato il "funerale della Costituzione"

Durante il corteo, a parte le deprecabili aggressioni ai giornalisti di Fanpage.it Saverio Tommasi e Simone Giancristofaro e a qualche altro collega, i manifestanti si sono prodotti nei consueti slogan contro il governo, il green pass e contro i "giornalisti terroristi". Alcuni dei partecipanti hanno trasportato una bara coperta col Tricolore per inscenare il funerale della Costituzione. Non sono mancati fumogeni e ripetuti tentativi di cambiare direzione, ma complessivamente le forze dell'ordine hanno gestito la situazione fino a incanalare gli ultimi partecipanti rimasti in via Sciesa, da dove il deflusso avviene lentamente e in maniera controllata.

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