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Nessuno ne parla più, ma l’emergenza siccità in Lombardia non è affatto finita

Nonostante le precipitazioni tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, il rischio siccità è ancora elevato soprattutto in Lombardia.
A cura di Ilaria Quattrone
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Con l'estate ormai al termine, il tema siccità sembrerebbe essere passato in secondo piano. Eppure è una problematica quanto mai attuale: in Pianura Padana, per esempio, nonostante vi siano alcune regioni dove la situazione sembrerebbe star tornando alla normalità, in tante altre – soprattutto in buona parte della Lombardia – continua a essere allarmante.

Deficit idrico soprattutto nell'area del bacino del Po

A confermarlo è la quindicesima seduta annuale dell'Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici dove è stato confermato un deficit idrico soprattutto nell'area del bacino del fiume Po. In base ai dati raccolti, le precipitazioni che si sono verificate tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre – caratterizzate soprattutto da una forte intensità – hanno permesso una ripresa dei livelli che, in ogni caso, rimangono comunque sotto la media storica del periodo. E non solo. Sono anche sotto il livello obiettivo minimo.

Ancora sotto i livelli, il Lago Maggiore

La situazione continua a essere molto critica, come scritto precedentemente, sopratutto in Lombardia e in alcune zone del Piemonte. Questo perché i grandi laghi alpini e gli affluenti continuano a non avere molte risorse. Uno fra tutti, il Lago Maggiore conosciuto come il più grande serbatoio naturale del Nord che registra un livello di riempimento del solo 14,5 per cento diversamente dall'anno scorso dove si attestava al 19 per cento.

Ed è per questo motivo che il segretario generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTe spiega che lo stato delle risorse idriche mostra una severità ancora alto. Nonostante vi siano alcune regioni, come l'Emilia Romagna, che hanno beneficiato delle precipitazioni, per altre non è stato così: "Questa situazione ci impone di tenere alta la guardia", ha spiegato.

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