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Nessuno in piazza per i richiedenti asilo: l’incoerenza della sinistra milanese sul disastro di Via Cagni

Oggi è stata organizzata a Milano una manifestazione contro la decisione della Prefettura di sospendere il riconoscimento all’anagrafe dei bambini di coppie omogenitoriali. Di fronte a questa ennesima negazione di diritti c’è stata la necessaria alzata di scudi di un’opposizione che è stata capace di trascinare in piazza diecimila cittadini. Nessuna manifestazione è stata organizzata per difendere i diritti di quelle persone che a Milano avrebbero diritto di chiedere asilo politico. L’impressione è che anche per la Sinistra milanese esistano diritti più importanti di altri da tutelare.
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Finalmente la Sinistra milanese sembra compattarsi e scendere in piazza per rivendicare un diritto che il Governo di Giorgia Meloni sta togliendo ai figli delle coppie omosessuali. Interrompere la registrazione all'anagrafe di questi bambini, come il Prefetto di Milano ha chiesto al Sindaco di fare, toglie infatti a loro il diritto di avere un'infanzia come tutti gli altri prima ancora di creare inutili problemi ai loro genitori.

Come hanno raccontato Mauro e Maurizio a Fanpage.it, senza registrazione all'anagrafe i loro due gemelli non possono fare la vaccinazioni, avere un pediatra di base, fare la prescrizione all'asilo nido fino a quando il Tribunale non affiderà ciascun bambini a uno dei due uomini, impedendogli di fatto di continuare a essere gemelli anche per la legge oltre che per la scienza.

In seguito alla comunicazione del Prefetto Renato Saccone, che ha recepito una circolare del Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, si è giustamente alzata una levata di scudi di persone che intendono difendere i diritti di questi bambini e delle loro famiglie.

I Sentinelli di Milano hanno organizzato per oggi sabato 18 marzo una manifestazione sotto la Prefettura per mostrare il loro disaccordo rispetto a quanto stabilito. L'iniziativa ha raccolto l'adesione di molti partiti politici di Sinistra: il Partito democratico ha annunciato la sua presenza con la nuova segretaria Elly Schlein, hanno aderito i Verdi e Sinistra Italiana. C'è stata anche una rappresentanza del Movimento 5 Stelle.

Perfino il Sindaco Beppe Sala, promotore a giugno dello scorso anno della decisione di registrare questi bambini all'anagrafe, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa e alla manifestazione in Piazza della Scala. Anche se, durante la conferenza ha dichiarato che prenderà in considerazione il suggerimento del Partito Gay di fare disobbedienza civile, senza recepire quindi l'indicazione ministeriale per poi, dopo qualche ora, cambiare idea.

Insomma di fronte all'ennesima negazione di diritti c'è stata la necessaria alzata di scudi di un'opposizione più compatta rispetto a quanto siamo abituati a vedere a Milano e che è stata capace di trascinare in piazza diecimila cittadini. Una reazione che, però, continua a mancare da parte della Sinistra milanese quando a essere negati sono altri diritti.

Nessun presidio, nessuna manifestazione e nessun corteo è stato organizzato per difendere i diritti di quelle persone che a Milano, come nel resto d'Europa, avrebbero diritto di chiedere asilo politico. E invece gli viene negato dalle code interminabili che si creano in via Cagni, davanti all'ufficio immigrazione della Questura.

File di persone che sono costrette ad accamparsi lì per giorni e giorni, di notte e al freddo, per poter semplicemente presentare la domanda per essere riconosciuti come rifugiati politici e che gli permetterebbe, nel frattempo che l'apposita commissione valuta ogni singola richiesta, di stare legittimamente in Italia. In caso di diniego sarebbero, poi, tenute a lasciare il Paese. Ma a loro è negato anche il diritto di avanzare la richiesta.

Per loro nessuno muove un dito, se non qualche associazione che si occupa dei diritti dei migranti. Non muove un dito neanche quella Sinistra che oggi è in piazza per difendere – giustamente, è bene ribadirlo – altri diritti. Neanche il sindaco Sala che, come ha denunciato un sindacato poliziotti a Fanpage.it, è il grande assente in via Cagni. Per lui il problema è stato risolto nel momento in cui l'ufficio è stato trasferito dalla centrale via Montebello alla periferia.

L'impressione, quindi, è che anche per la Sinistra milanese esistano diritti più importanti di altri da tutelare e per cui, qualora vengano negati, vale la pena protestare. Perché in fondo centinaia di persone, per giunta straniere, che dormono per strada danno più fastidio anche a quell'elettorato che si professa progressista.

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Giornalista dal 2012, attualmente sono capo area Milano a Fanpage.it. Già direttore responsabile di Notizie.it, lavoro nell'editoria digitale dal 2009. Docente e coordinatore dell'Executive Master in Digital Journalism dell'Università Umanitaria. Autore di tre libri inchiesta sulla criminalità organizzata. Nel 2019 ho vinto il "Premio Europeo di Giornalismo Giudiziario e Investigativo".
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