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La morte di Ramy Elgaml a Milano

Nessuna nuova perizia sull’incidente in cui morì Ramy Elgaml perché per la giudice è una “richiesta inammissibile”

La gip Maria Idria Gurgo di Castelmenardo ha rigettato la richiesta della procura di fare una nuova perizia sull’incidente che, lo scorso 24 novembre, ha portato alla morte di Ramy Elgaml perché considerata una “richiesta inammissibile”. Ora i due pm dovranno decidere se impugnare l’ordinanza o meno.
A cura di Giulia Ghirardi
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Ramy Elgaml (foto da TikTok)
Ramy Elgaml (foto da TikTok)
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Qualche giorno fa i pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini hanno chiesto per la seconda volta alla gip del Tribunale di Milano di disporre una nuova perizia per far luce sull'incidente che, lo scorso 24 novembre, ha portato alla morte di Ramy Elgaml, morto a 19 anni dopo il contatto tra la moto su cui viaggiava con l'amico Fares Bouzidi e la gazzella dei carabinieri che li inseguiva. Ieri, sabato 25 ottobre, per la seconda volta la gip ha però rigettato la richiesta avanzata dalla procura perché considerata "inammissibile".

Le perizie passate sull'incidente

Lo scorso 7 ottobre i pm Cirigliano e Serafini avevano chiesto alla gip di disporre una nuova perizia cinematica per ricostruire "l'esatta dinamica" dell'incidente avvenuto lo scorso 24 novembre perché, secondo gli inquirenti, le precedenti  consulenze non consentivano di arrivare a stabilire "una ricostruzione univoca".

I due procuratori, infatti, hanno ipotizzato un concorso di colpa tra Bouzidi e il carabiniere: il primo per guida pericolosa, il secondo per avere mantenuto una distanza "inidonea" di circa 1,5 metri dalla moto prima dello schianto. Tuttavia, per l'ingegnere Domenico Romaniello, nominato consulente dei pm, l'unico responsabile sarebbe il 21enne, mentre il militare avrebbe mantenuto un comportamento corretto.

Lo scorso 14 ottobre, però, la gip Maria Idria Gurgo di Castelmenardo aveva, però, rigettato la richiesta della Procura ritenendola "carente il requisito della specificità della richiesta". Così, i pm hanno chiesto una nuova perizia per analizzare specificamente la distanza tra i due mezzi prima dell'incidente e le possibili manovre di emergenza che avrebbero potuto essere eseguite per evitare la morte del 19enne.

Su questa nuova richiesta, la gip si è espressa ieri quando ha depositato in Tribunale l'istanza di rigetto considerandola "inammissibile" e ribadendo il suo no all’incidente probatorio perché "una forzatura" giuridica. A questo punto, dunque, starà ai due pm decidere se impugnare l'ordinanza o meno.

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