video suggerito
video suggerito

Nascondono droga nelle scatole di cibo per gatti e intestano i pagamenti a un finto negozio online: arrestati

Un 31enne e un 57enne sono stati arrestati lo scorso 22 agosto dalla polizia di Monza per spaccio. Secondo le indagini i due, insieme a un terzo denunciato, vendevano hashish e marijuana in scatole per cibo per gatti e si facevano pagare tramite un Iban intestato a un negozio di prodotti per animali inesistente.
A cura di Enrico Spaccini
0 CONDIVISIONI
Immagine

La polizia di Stato di Monza e della Brianza lo scorso venerdì 22 agosto ha arrestato due uomini e denunciato un terzo perché trovati in trovati in possesso di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti, denaro contante e materiale per il confezionamento. Stando a quanto ricostruito, i tre vendevano hashish e marijuana da un'abitazione usata come base logistica. Il gruppo riceveva gli ordini tramite WhatsApp e si facevano pagare fornendo ai clienti un Iban intestato a una finta società di vendita online di prodotti per animali. Durante la perquisizione, sono state trovate dosi di stupefacente anche dentro alcune scatole di cibo per gatti, probabilmente il metodo usato per evitare controlli.

Le indagini sono scattate alcuni giorni fa grazie a una segnalazione anonima arrivata agli uffici della polizia si Stato tramite l’app YouPol. Gli investigatori hanno subito individuato un'abitazione che i tre sospettati, un 31enne e un 57enne, entrambi italiani, e un 43enne avrebbero usato come base logistica per le loro attività di spaccio. Durante le perquisizioni, gli agenti della Squadra Mobile avrebbero trovato 1,3 chilogrammi di hashish e 1,2 di marijuana, confezionati in buste sottovuoto pronte per la vendita, oltre a bilancini di precisione, rotoli di pellicola, una macchina per il sottovuoto e altri strumenti per il dosaggio delle dosi. Sono stati sequestrati anche 11.400 euro in contanti.

Il sistema costruito per la vendita dello stupefacente è emerso dalle analisi del telefoni dei tre indagati. Esaminando le chat WhatsApp, sarebbero stati trovati gli ordini dei clienti e le indicazioni per effettuare i pagamenti a un Iban intestato a una finta società di vendita online di prodotti per animali che, secondo gli investigatori, i tre usavano per mascherare il traffico illecito. I due arrestati sono stati condotti presso il carcere di Monza e di Milano, in attesa dell'udienza di convalida.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views