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Nasce una bambina dopo 57 anni nel borgo in campagna riscoperto dai giovani dopo il Covid

La piccola Marghelisa è nata giovedì scorso a Canedo, piccolo borgo della Val Tidone (Pavia). I genitori si sono trasferiti da poco dalla città: “Abbiamo trascorso qui nella mia casa di famiglia i mesi del lockdown. Poi abbiamo deciso di restare”
A cura di Francesca Del Boca
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Romagnese in Val Tidone (Pavia)
Romagnese in Val Tidone (Pavia)

Un fiocco rosa sulle porte non si vedeva da quasi 60 anni a Romagnese, frazione di Canedo, borgo nascosto lungo la strada statale della Val Tidone (Pavia) che conta 580 residenti – ma che nei mesi invernali si attesta intorno ai 300 abitanti, seconde case escluse. Oggi festeggia la nascita di una bambina, la piccola Marghelisa, 3 chili e 600 grammi, venuta alla luce giovedì scorso al Policlinico San Matteo di Pavia.

La scelta dei genitori di vivere in campagna dopo il lockdown

I genitori si chiamano Elisa Nervetti, 36 anni, e Luca Truddaiu, 25 anni, e si sono trasferiti in zona da poco. Una scelta maturata durante la pandemia di Covid, e portata avanti con convinzione. "Abbiamo trascorso qui, nella mia abitazione di famiglia, i mesi del lockdown. Poi abbiamo deciso di sistemare la casa e restare", le parole di Elisa a La Provincia Pavese.

Via da Pavia, dall'asfalto e dal caos della città. "La nostra decisione è stata quella di rimanere qui nella natura, in un posto incontaminato, nella quiete. Durante la settimana scendiamo a Broni per lavorare, ma la sera rincasiamo a Canedo", prosegue nel suo racconto la neo mamma.

I due genitori hanno riscoperto le meraviglie dell'Appennino e la pace dei boschi che circondano il borgo, luogo del cuore della famiglia di origine di Elisa. E la coppia, sulla questione, ha ormai le idee chiarissime. "Resteremo qui per sempre".

Una speranza per il futuro

Intanto la neonata, nel giro di pochissimi giorni, è diventata già la mascotte dei vicini di casa. Nonché un barlume di speranza per il futuro. Dopo il lungo periodo di reclusione dovuto alla pandemia, infatti, non sono solo cambiate le abitudini delle persone, in casa e al lavoro: in gran parte dei casi, a mutare sono state anche le priorità. Come felicità, tranquillità e l'importanza di una vita più lenta. E più felice. 

E così che Canedo vive adesso un piccolo Rinascimento: semi disabitata tra gli anni Settanta e Ottanta, oggi sta assistendo al lento ritorno di alcuni abitanti. "Siamo davvero contenti che giovani come Luca e Elisa abbiano deciso di restare tra questi monti", le parole del sindaco Manuel Achille al quotidiano locale. "Speriamo che altri possano seguire il loro esempio".

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