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Muore davanti alla sede Sky di Milano, inizia il processo per 2 vigilantes accusati dell’omicidio di Giovanni Sala

Lunedì 19 maggio è iniziato il processo sulla morte di Giovanni Sala. Il 34enne è deceduto nella notte tra 19 e 20 agosto 2023 davanti alla sede Sky Italia a Rogoredo (Milano) dopo essere stato bloccato a terra da due guardie giurate. I vigilantes devono rispondere di omicidio preterintenzionale.
A cura di Enrico Spaccini
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Giovanni "Gianni" Sala
Giovanni "Gianni" Sala

È iniziato ieri, lunedì 19 maggio, il processo davanti alla Corte d'Assise di Milano a carico delle due guardie giurate di 46 e 64 anni accusate dell'omicidio preterintenzionale di Giovanni Sala. Il 34enne era deceduto nella notte tra il 19 e il 20 agosto 2023 per arresto cardiaco, dopo che i due vigilantes lo avevano bloccato a terra davanti alla sede di Sky Italia a Rogoredo. Secondo il procuratore Alessandro Gobbis che ha coordinato le indagini, i due imputati avrebbero dato "sfogo ad istinti violenti e inutilmente prevaricatori" quando non c’era "alcuna necessità di tutelare persone o cose da pericoli concreti".

Le due guardie giurate accusate dell'omicidio preterintenzionale di Sala

Giovanni Sala, o "Gianni" come lo chiamavano tutti, aveva problemi di tossicodipendenza e la sera del 19 agosto di due anni fa si stava aggirando per via Russolo in evidente stato di alterazione. Le telecamere di sorveglianza della zona hanno ripreso le due guardie giurate atterrare per due volte il 34enne e uno dei vigilanti che lo ha bloccato sull'asfalto con un ginocchio premuto sulla schiena. In quei momenti, Sala è deceduto in seguito a un arresto cardiaco.

La Procura ha chiesto e ottenuto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio per le due guardie giurate con l'ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale. Secondo l'accusa, i vigilanti avrebbero potuto semplicemente allontanare Sala, il quale non si sarebbe mai dimostrato pericoloso in alcun modo. Nel corso della prossima udienza, fissata per il 22 settembre, verranno mostrati in aula i video registrati dalle telecamere in cui si può vedere quanto accaduto quella notte.

I testimoni che saranno ascoltati nel corso del processo

Il pm Gobbis ha chiesto che tra i testimoni venga ascoltato l’amministratore delegato di una società di vigilanza sul tema delle corrette procedure in queste fattispecie e un consulente medico legale. Un altro consulente medico compare nella lista testi presentata dagli avvocati Andrea Orabona e Giulia Piva che rappresentano i genitori, gli zii e il fratello di Sala che si sono costituiti parti civili.

Gli avvocati Camilla Urso e Sandro Clementi che difendono gli imputati, invece, hanno citato tra i testi due analisti forensi sul tema video e un esperto consulente sulle modalità di addestramento delle guardie giurate.

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