Morto il giornalista Roberto Vitali: ha raccontato con passione la cucina bergamasca

Aveva due grandi passioni Roberto Vitali: il giornalismo e l'insegnamento. Oltre che Bergamo, la sua amata città dove ha vissuto dopo aver lasciato il suo paese natale, Ciserano. È morto all'età di 74 anni: a dare la notizia è stato il quotidiano con cui collaborava da anni, "L'Eco di Bergamo" e il mensile che aveva collaborato a fondare, "Italia a tavola". Specializzato nel giornalismo enogastronomico, teneva una rubrica e si occupa di cronaca vantando ben 50 anni di collaborazione ed esperienza. Nella sua vita ha avuto anche l'occasione di insegnare per qualche anno alla scuola media di Ciserano.
È autore di due libri sulla cucina a Bergamo
La grande passione per il giornalismo lo aveva spinto a scegliere e a laurearsi in Lettere all'Università del Sacro Cuore di Milano e iniziare a scrivere per il giornale bergamasco proprio in quel periodo. Nella sua vita ha lavorato anche come addetto stampa di enti pubblici e ha diretto "Teleorobica", una delle storiche emittente televisive bergamasche. Non solo: nella sua carriera nel 1986 fondò insieme al collega Alberto Lupini il mensile "Bergamo a Tavola" che nel corso del tempo ha poi preso il nome di "Lombardia a Tavola" e poi "Italia a tavola". Era rimasto a capo della redazione fino al 2002. E ancora: ha collaborato anche per Rai-Gr1 e ha scritto alcuni libri, "La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico" e una "Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia".
Le sue condizioni di salute sono peggiorate negli ultimi giorni
Ha scritto per l'Eco di Bergamo e anche per "Italia a tavola" fino a poche settimane fa: l'ultimo articolo per il mensile è datato 3 novembre. Poi le sue condizioni di salute, negli ultimi anni provate da una malattia, sono peggiorate ed è stato ricoverato in ospedale, dove è morto. Nei commenti sui social c'è chi scrive: "Ti ricorderò sempre con grande rispetto". E chi invece ricorda che era il suo professore di lettere. I funerali si terranno sabato alle 10 nella parrocchiale di Colognola, quartiere di Bergamo dove risiedeva da anni.