Monza, il presunto assassino di don Roberto Malgesini ha aggredito due agenti di polizia in carcere

Il presunto assassino di don Roberto Malgesini, il sacerdote di Como ucciso martedì 15 settembre mentre operava, come tutti i giorni, in favore dei poveri e degli ultimi, è stato denunciato per resistenza e oltraggio durante la sua detenzione nel carcere di Monza per aver aggredito due agenti della polizia penitenziaria. La notizia è stata riportata da La Provincia di Como e Il Giorno.
Rifiuta il trasferimento al carcere di Monza e aggredisce gli agenti
L'aggressione ai danni delle guardie carcerarie è avvenuta qualche giorno fa, quando a Ridha Mahmoudi, accusato dell'omicidio del sacerdote di Como, è stato notificato del trasferimento dal carcere di Como a quello di Monza. Secondo quanto riportato da La Provincia di Como, il presunto assassino di don Malgesini avrebbe minacciato di morte gli agenti giurando che non si sarebbe mosso dal carcere in cui era già detenuto. Quando gli agenti hanno aperto la cella per prelevarlo, l'uomo gli si sarebbe scagliato addosso con l'intento di aggredirli ma è stato prontamente immobilizzato. Mahmoudi aveva inizialmente reso confessione del delitto, come dichiarato dal procuratore di Como, salvo poi ritrattare e chiamarsi fuori, sostenendo di essere stato scambiato per un'altra persona. Ai funerali di don Roberto Malgesini, tenutisi in Valtellina e celebrati dal vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni ha detto del sacerdote che era "un fratello che ha lavorato generosamente". Don Roberto è stato poi descritto anche come un "martire della misericordia". Il vescovo di Como ha poi suggerito a tutti i fedeli di proseguire "con la tenerezza di don Roberto nei confronti dei bisognosi e dei poveri in particolare, riconosciuti e accolti come la vera carne di Cristo. Una nuova primavera di Grazie ci prepara il Signore attraverso il martirio di don Roberto, non sciupiamo questa straordinaria e immeritata occasione. E ciascuno faccia la sua parte".