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Monza, genitori denunciano gli spacciatori della figlia minorenne: due anni dopo cinque arresti

Mercoledì mattina i carabinieri hanno eseguito quattro ordinanze cautelari in carcere e una ai domiciliari per altrettante persone che gestivano una rete di spaccio in centro a Monza. Le indagini erano partite dopo una denuncia dei genitori di una ragazza minorenne e tossicodipendente, esasperati dai continui acquisti di droga da parte della figlia.
A cura di Giorgia Venturini
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I carabinieri di Monza impegnati in uno dei cinque arresti
I carabinieri di Monza impegnati in uno dei cinque arresti

Esasperati dai continui acquisti di eroina della figlia minorenne e tossicodipendente si erano rivolti ai carabinieri. Così, nel marzo del 2018, erano partite le indagini che si sono concluse oggi, 7 ottobre, con l'operazione "Pick&Pay": i militari hanno smantellato un network di spaccio al dettaglio in pieno centro a Monza, tra la stazione ferroviaria e corso Milano, via Borgazzi e Largo Mazzini. I carabinieri della Compagnia di Monza hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due cugini marocchini di 28 e 25 anni e di un cittadino algerino di 41 anni, e un arresto ai domiciliari per una donna monzese di 32 anni, compagna dell'algerino. Le manette sarebbero scattate anche per un quinto complice del gruppo, un marocchino di 36 anni, che resta però ancora ricercato: per i militari l'uomo avrebbe raggiunto il suo Paese d'origine rendendosi così non reperibile.

La droga divisa in pacchetti di sigarette e venduta su ordinazione

A incastrare i cinque sarebbero state le intercettazioni telefoniche supportati da continuo appostamenti dei carabinieri nei luoghi di spaccio di cocaina e eroina. Secondo quanto riferito dagli stessi militari, il gruppo criminale era prevalentemente formato da cittadini nord-africani che avevano come rifornitore di sostanze stupefacenti l'uomo ancora ricercato: era proprio lui a distribuire lo stupefacente ai due cugini marocchini che a loro volta rifornivano la coppia formata dall’algerino e dalla donna italiana che, invece, si occupavano dello spaccio al dettaglio. La compravendita di droga avveniva tramite ordinazione telefonica. Solo dopo aver ricevuto la chiamata, i cugini prelevavano lo stupefacente da alcuni arbusti presenti in fondo a una strada sterrata del comune di Brugherio, sempre in provincia di Monza: qui i due avevano precedentemente occultato le dosi ben suddivise in vari pacchetti di sigarette. Ora però al telefono nessuno risponderà più.

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