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Milva, milanesi in coda alla camera ardente: “Sia iscritta al Famedio del Monumentale”

“La straordinaria presenza della storia del canto, rappresentata da Milva, merita un perenne riconoscimento dalle istituzioni cittadine”. Lo ha detto la consigliera comunale del Pd, Diana De Marchi, che ha chiesto di iscrivere la cantante morta lo scorso 24 aprile al Famedio del cimitero Monumentale, tra i grandi di Milano. “Era una grande artista, era una delle tante persone che non nascono milanesi ma diventano profondamente milanesi”, ha detto il sindaco Beppe Sala in visita alla camera ardente.
A cura di Francesco Loiacono
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Una coda composta di milanesi sta omaggiando in queste ore Milva, al secolo Maria Ilva Biolcati, cantante e artista morta lo scorso 24 aprile all'età di 81 anni. La camera ardente è stata allestita al Piccolo teatro Strehler: i funerali verranno invece celebrati in forma privata. Tra coloro che hanno reso omaggio a Milva anche il sindaco Beppe Sala, che di lei ha detto: "Era una grande artista, era una delle tante persone che non nascono milanesi ma diventano profondamente milanesi. E i milanesi hanno sempre apprezzato il suo impegno sociale e politico. Per tutte queste ragioni io appoggerò la richiesta di iscrizione al Famedio che è qualcosa di importante".

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Il Pd chiede di iscrivere Milva al Famedio del Monumentale

E infatti il nome di Milva potrebbe aggiungersi a quelli incisi sulle lapidi del Famedio, il "Pantheon dei milanesi" dove sono sepolte le personalità che hanno dato maggior lustro a Milano. La richiesta in tal senso è stata presentata ieri in Consiglio comunale dalla consigliera del Partito democratico Diana De Marchi: "La straordinaria presenza della storia del canto, rappresentata da Milva, merita un perenne riconoscimento dalle istituzioni cittadine", ha detto la consigliera, che è anche presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Milano. "La storia di Milva ricorda quella dell’Italia migliore del dopoguerra. Ha cantato non solo canzoni leggere, ma anche i canti popolari e di protesta ed è andata persino a cantarli (Bella ciao) in tv, in quelle trasmissioni che dovrebbero essere di intrattenimento. Il suo non era un vezzo ma una profonda convinzione delle radici della nostra cultura. Poi ci sono stati gli spettacoli al Piccolo e l’incontro con Strehler che le propose Brecht e la costrinse a far emergere altre doti e a rimettere in gioco la sua carriera". "La ragazza di Goro – ha concluso De Marchi – che pensava di aiutare la famiglia grazie al suo successo e che invece ha ampliato la sua missione interpretando la cultura musicale e teatrale del nostro tempo, chiediamo venga iscritta da ora nel Famedio del Cimitero Monumentale". La richiesta della consigliera è stata condivisa da altri colleghi di maggioranza.

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