Milano, ristoratori protestano contro il Dpcm e bloccano le strade della città

Non solo violenze. Nel pomeriggio di ieri, lunedì 26 ottobre, a Milano sono scesi in piazza anche parte dei ristoratori (non solo della città) che hanno voluto unirsi alle proteste pacifiche partite da sotto il Palazzo della Regione con l'obiettivo di avere un confronto con il presidente Attilio Fontana. Le poche decine di persone che si sono raccolte su via Melchiorre Gioia, non ricevute dal governatore, hanno dunque deciso di bloccare la strada e dare vita ad un corteo che è rimasto pacifico fino alla stazione Centrale.
Corteo pacifico improvvisato fino alla stazione Centrale
I manifestanti, sotto la pioggia battente, hanno intonato cori contro il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in virtù delle nuove chiusure obbligatorie in vigore da ieri. Uno di loro, in arrivo da Lecco, spiega a Fanpage.it che "non si può più andare avanti così, non si riesce a portare a casa il minimo indispensabile". E ancora: "Prima del lockdown stavamo incominciando a respirare, noi di Lecco. Volevamo cercare di incrementare, è arrivato il lockdown e ci ha distrutto. Ora chiudiamo alle 18 e non capiamo il motivo". Il corteo improvvisato, che si è mantenuto pacifico per tutto il tempo della sua durata, è arrivato qualche minuto più tardi in piazza Duca d'Aosta, di fianco alla stazione centrale, dove i manifestanti hanno cercato di convincere i tassisti ad unirsi nella loro protesta. Questi, hanno già in programma a loro volta una giornata di agitazione per protestare contro Governo e Regione. Nella piazza ad attenderli c'erano i poliziotti in tenuta antisommossa, nonostante nessun agente sia dovuto intervenire per sedare gli animi. Il sit-in è durato un altro paio d'ore prima che i commercianti tornassero verso casa.