Milano, prezzi stracciati e cooperative fantasma: due arresti per bancarotta fraudolenta

L'accusa è di associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta per tre imprenditori raggiunti oggi martedì 19 gennaio da due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e una misura interdittiva. Le indagini della Guardia di Finanza di Milano, coordinate dal pubblico ministero Andrea Fraioli e dal procuratore aggiunto Riccardo Targetti, hanno svelato un meccanismo con al centro tre cooperative che offrivano servizi di logistica, trasporti, facchinaggio e pulizie senza mai versare le imposte. Così per uno dei tre indagati, un commercialista, è scattato il divieto di esercitare la professione per un anno.
Offrivano servizi a imprenditori nel settore della moda e del commercio elettronico
Stando a quanto riferiscono i militari delle Fiamme Gialle, lo schema delle cooperative rimanevano operative per un certo periodo di tempo, senza versare le imposte e i contributi previdenziali. Piano piano così accumulavano debiti. Questo fino a quanto i tre indagati non ritenevano che, per non siscitare sospetti, venivano fatte fallire e al loro posto venivano costituite nuove cooperative. Un meccanismo che permetteva di sbaragliare tutta la concorrenza presentandosi sul mercato con prezzi stracciati: così si presentavano ai gruppi imprenditoriali nel settore della moda e del commercio elettronica.
Un sistema fraudolento da 10 milioni di euro
Il sistema ha fatto guadagnare ai tre indagati 10 milioni di euro, almeno fino a quanto il loro sistema è stato smascherato dalla Guardia di Finanza. Ora tutti dovranno rispondere davanti ai giudici di associazione a delinquere e bancarotta fraudolenta. Mentre per il commercialista è scattata la sospensione della professione per un anno.