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Milano, prende a pugni le donne in strada: arrestato rapinatore di 23 anni

Avrebbe colpito numerose donne con pugni al volto e alle braccia il ragazzo di 23 anni arrestato dagli agenti della questura di Milano che lo hanno fermato per una rapina ai danni di una donna avvenuta lo scorso giugno: l’uomo avrebbe scelto le vittime a caso e affetto da problemi psichici, non ha saputo fornire una spiegazione per le sue azioni.
A cura di Chiara Ammendola
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È stato arrestato per aver rapinato una donna di 41 anni in viale Gorizia a Milano, il ragazzo di 23 anni che secondo le forze dell'ordine sarebbe responsabile in realtà di una serie di aggressioni avvenute in città ai danni diverse donne. Stando a quanto ricostruito finora dagli agenti della questura di Milano sembra che il giovane che soffrirebbe di problemi psichici abbia colpito numerose donne con pugni in faccia e alle braccia: la scelta era del tutto casuale così come il violento gesto che ha causato alle vittime diverse contusioni, alcune anche lievi per cui spesso le vittime evitavano di sporgere denuncia.

Le donne colpite con un nunchaku

La polizia è però riuscita a contestare al 23enne milanese una rapina a una donna di 41 anni in viale Gorizia, arrestandolo su ordinanza di custodia cautelare emessa dal sostituto procuratore Maria Cristina Ria. L'episodio risale al 18 giugno scorso, quando il 23enne ha tentato di rapinare la vittima, una passante, colpendola alla testa con un nunchaku, un'arma della tradizione asiatica composta da due cilindri di metallo collegati da una catena corta: il 23enne è stato arrestato sabato pomeriggio dagli agenti della Settima sezione dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della questura di Milano che hanno eseguito il provvedimento a cui fa seguito una denuncia per altre tre aggressioni consumate a pochi minuti di distanza in un'unica serata, quel del 5 agosto scorso, in zona Navigli.

Il giovane non ha saputo fornire una spiegazione agli inquirenti

Il 23enne avrebbe infatti colpito le tre sconosciute a mani nude, causando contusioni giudicate guaribili in pochi giorni: non ha saputo fornire una spiegazione rispetto al suo gesto e, secondo quanto emerso finora dalle indagini, le sue azioni non sarebbero in nessun modo riconducibili al "knockout game". È probabile secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti che gli episodi siano molti di più ma che le persone non abbiano denunciato proprio a causa della lieve entità delle ferite.

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