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Milano, in pericolo di vita dopo un incidente in moto: giovane salvato con intervento unico al mondo

Un anno e mezzo fa un giovane di 30 anni era arrivato al pronto soccorso del Policlinico di Milano con gravi lesioni causate da un incidente in moto. Il tamponamento aveva causato una rottura dell’aorta e dei traumi al fegato talmente estesi da richiedere un trapianto del fegato. I medici hanno quindi proceduto con la riparazione dell’aorta e subito dopo con il trapianto del fegato, dando vita a un’operazione unica al mondo oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Vascular Surgery.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un grave incidente con la moto gli aveva provocato la rottura della aorta e un trauma all'addome talmente esteso da rendere necessario un trapianto di fegato, ma oggi il paziente, un uomo di 30 anni, è stato protagonista di un intervento unico al mondo avvenuto al Policlinico di Milano. L'operazione è stata oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Vascular Surgery, di cui il dottor Maurizio Domanin è il primo firmatario.

L'incidente in moto e i danni all'aorta e al fegato

Nella nota stampa del Policlinico, è spiegato che nella letteratura scientifica non esistono esempi di persone che presentano contemporaneamente due ferite mortali come nel caso del 30enne. Le condizioni del giovane hanno messo quindi a dura prova il lavoro dei medici. Il 30enne un anno e mezzo fa, dopo un tamponamento che lo aveva messo in pericolo di vita, era stato portato al pronto soccorso del Policlinico. Qui le sue condizioni erano apparse subito gravi. Il ragazzo aveva una lesione all'aorta e dei traumi all'addome che avevano causato delle gravi contusioni al fegato e continue emorragie addominali.  A queste si univano anche le lesioni alle gambe.

Le operazioni e la pubblicazione dello studio

Fin da subito diversi specialisti di sei reparti hanno attivato una collaborazione "salva vita". I primi ad operare sono stati i chirurghi vascolari che hanno proceduto con la riparazione dell'aorta, un intervento complesso considerato anche il comportamento instabile del sangue nei vasi sanguigni. Dopo l'operazione, si è reso necessario il trapianto del fegato: l'organo ormai era praticamente distrutto. L'intervento è stato eseguito dopo poche ore l'inserimento nella lista dei trapianti. "Il caso del ragazzo ha consentito di creare da zero il modo con cui sarebbe stato necessario procedere – spiega Maurizio Domanin, il chirurgo che ha eseguito l'intervento all'aorta – e ci ha permesso di riparare in emergenza prima la lesione all'aorta e poi di procedere al trapianto di fegato. È un caso straordinario ed unico al mondo che ha sottolineato il ruolo chiave della collaborazione tra i diversi specialisti". Il ragazzo dopo sei mesi è stato dimesso dall'ospedale e mandato in un centro di riabilitazione. E oggi, dopo sedici mesi dall'incidente, è tornato a camminare normalmente. Inoltre non ha avuto problemi di rigetto con il trapianto. Nonostante la complessità della situazione e il pericolo in cui è incorso, il 30enne oggi è tornato a vivere una vita il più possibile normale.

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