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Milano, i sindacati di base attaccano la Cgil: “I veri fascisti siete voi, no al green pass”

“I veri fascisti siete voi, buffoni e servi dei padroni”. Questo il corto che si è alzato nella giornata di oggi da parte di alcuni manifestanti dei sindacati di base che hanno indetto lo sciopero generale mentre passavano davanti alla sede della Cgil di Milano. Mentre marciavano, hanno sciolto uno striscione con su scritto: “No al green pass”.
A cura di Filippo M. Capra
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Non solo i fascisti. Anche gli iscritti ai sindacati di base se la prendono con la Cgil, rea, a loro dire, di essere "schiavi, buffoni, servi e venduti". Questi i cori che si sono alzati da parte dei lavoratori in sciopero oggi insieme a Usb, Sol e Cobas che lo hanno indetto per protestare contro le mancate tutele sul lavoro, dalla retribuzione alla sicurezza.

Gli altri sindacati attaccano la Cgil: I veri fascisti siete voi

Secondo quanto riportato da Milanotoday, un gruppo di manifestanti, una volta arrivati davanti alla Camera del Lavoro di Milano, dove ieri mattina si è tenuta una manifestazione in solidarietà alla sede principale della Cgil di Roma, assaltata da no green pass e fascisti, ha cominciato ad urlare in direzione delle mura aggettivi quali: "Servi dei padroni, venduti". Qualcuno, addirittura, si lanciato sul grido: "I fascisti siete voi". Nel mirino anche il segretario nazionale Maurizio Landini. Superata la Camera del Lavoro, i manifestanti hanno proseguito nella protesta srotolando uno striscione che recitava: "No green pass". Affianco, scrive ancora Milanotoday, campeggiavano bandiere rosse.

I comunisti: Con la scuola-azienda ci rendono schiavi

Tra i partecipanti al corteo di protesta, partito stamattina alle 10 in centro a Milano, anche Riccardo Sala, esponente del Fronte della Gioventù Comunista, in passato legato al Partito Comunista di Marco Rizzo che alle recenti comunali nel capoluogo lombardo ha presentato il candidato Alessandro Pascale. Sala, mentre marciava, ha dichiarato che "il Governo Draghi con il Pnrr vuole rafforzare il modello della scuola-azienda, dove ci insegnano ad essere futuri schiavi. Infatti il Pnrr prevede la creazione di stretti legami tra scuole e aziende, una riforma peggiorativa negli istituti tecnici e professionali, tutto a vantaggio dei padroni e non degli studenti. Noi non ci stiamo".

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