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Milano, ex carabiniere dei servizi segreti gestiva prostituzione insieme al figlio: arrestati

Un ex carabiniere dei servizi segreti italiani e suo figlio sono stati arrestati dalla polizia di Milano con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. I due, stando alle indagini degli agenti, avrebbero reclutato due ragazze romene per farle prostituire nel loro negozio, un presunto studio di tattoo.
A cura di Filippo M. Capra
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Gestivano e sfruttavano la prostituzione all'interno di un finto studio di tatuatori sperando di passare inosservati. Ma gli agenti della polizia di Milano, dopo un periodo di fitte indagini, li hanno bloccati e arrestati. A finire in manette, un ex carabiniere, che ha prestato servizio anche nei servizi segreti italiani, e suo figlio, rispettivamente di 65 e 33 anni.

Ex carabiniere gestisce prostituzione insieme al figlio

Secondo quanto comunicato dagli agenti del Commissariato Monforte Vittoria, il 65enne è stato un carabiniere per 17 anni. Sarebbe stato lui stesso ad affermare di aver servito per 16 anni i servizi segreti. La sua uscita dall'Arma era stata necessaria a seguito di procedimenti penali per porto abusivo di arma e falso ideologico. Una volta conclusa la sua carriera militare, quindi, ha aperto con il figlio di 33 anni, anch'egli arrestato, un'agenzia di investigazioni che, però, avrebbe avuto vita breve. Subito dopo la sua chiusura, quindi, hanno aperto quello che fino a poco fa si credeva essere uno studio di tatuatori, registrando l'associazione "Salute e Benessere". Questa, stando alle indagini della polizia, iniziate subito dopo il lockdown dello scorso anno, altro non era che una copertura per il negozio di tatuaggi al cui interno si svolgevano i reati ora contestatigli legati alla prostituzione.

Accusati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione

Entrambi gli arrestati sono originari di Palermo, e sono accusati di sfruttamento, favoreggiamento della prostituzione e reclutamento di due ragazze romene a cui lasciavano il 50 per cento della prestazione, pagata tra gli 80 ai 100 euro. Gli agenti hanno ricostruito il modus operandi dei due, comunicando che con la chiusura generale causa pandemia, padre e figlio hanno cominciato a fare entrare alcuni clienti dal retro del negozio, utilizzando il portone del condominio. Proprio i residenti, insospettitisi, hanno allarmate le forze dell'ordine che, dopo sei appostamenti, hanno verificato la natura del comportamento dell'ex carabiniere e del suo erede.

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