Milano, condannato a 4 anni il ragazzo che stuprò una studentessa fuori dalla discoteca Old Fashion

Quattro anni di reclusione e una provvisionale di 15mila euro da pagare alla sua vittima. È la condanna inflitta a Vincenzo M., ragazzo 21enne accusato di aver violentato una studentessa 20enne fuori dalla discoteca Old Fashion di Milano. I fatti risalgono alla notte tra il 12 e 13 ottobre del 2019. Il ragazzo, che vive a Lucca, si era recato a Milano assieme ad alcuni amici per trascorrere la serata in discoteca. Nel locale aveva conosciuto la sua vittima, una studentessa di origini dominicane che era arrivata a Milano da pochi giorni. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane avrebbe approfittato dello stato confusionale della giovane, dovuto forse al troppo alcol assunto, per portarla all'esterno della discoteca, in un punto del parco Sempione, e violentarla. Dopo lo stupro aveva riaccompagnato la giovane dalle amiche e aveva anche lasciato un numero di telefono, grazie al quale gli investigatori avevano potuto fare accertamenti sulla notte in questione.
Il ragazzo era stato arrestato nel novembre 2019
La ragazza aveva denunciato la violenza il giorno seguente, dopo essersi ripresa dallo choc e aver ricostruito quanto le era accaduto. I poliziotti l'avevano prima accompagnata presso il centro antiviolenza della clinica Mangiagalli, dove erano stati accertati gli abusi, e poi avevano fatto partire le indagini che, dopo circa un mese dai fatti, avevano portato all'arresto del 21enne, posto ai domiciliari nella sua abitazione a Lucca. Le indagini condotte dalla squadra mobile hanno poi portato al processo: il pubblico ministero Giovanni Tarzia aveva chiesto sei anni di reclusione per il giovane, ma la nona sezione penale del tribunale di Milano, presieduta dalla giudice Mariolina Panasiti, gli ha concesso le attenuanti generiche condannandolo a 4 anni e al pagamento della provvisionale nei confronti della studentessa, che si è costituita parte civile. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni: poi si capirà se il 21enne deciderà di ricorrere in appello.