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Milano, allarme bomba all’ospedale Niguarda: trovato un lanciarazzi

Allarme bomba all’ospedale Niguarda di Milano nel pomeriggio di oggi, martedì 10 novembre. Verso le 13.15 un’infermiera del reparto di Radiologia ha notato un oggetto sospetto sotto la sedia della sala d’attesa allertando la guardia giurata. Sul posto sono accorsi i poliziotti della Questura insieme agli artificieri che hanno stabilito l’innocuità del lanciarazzi, privo di carica esplosiva.
A cura di Ilaria Quattrone
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Foto: Polizia di Stato
Foto: Polizia di Stato

Allarme bomba all'ospedale Niguarda di Milano. Intorno alle 13.15 di oggi, martedì 10 novembre, la polizia scientifica insieme agli artificieri ha trovato un ordigno simile a un razzo, poi scoperto essere un lanciarazzi illuminante (nome tecnico dell'oggetto che però non deve trarre in inganno: pur essendo un'arma militare, non è considerato così pericoloso come si potrebbe temere), privo di carica esplosiva e innesco, lasciato sotto una sedia del reparto di Radiologia al piano -1 dell'ospedale.

L'oggetto analizzato con una tac dell'ospedale

Secondo quanto appreso da Fanpage.it, a trovarlo è stata un'infermiera: la donna ha quindi avvertito le guardie giurate che hanno allertato la polizia in loco e successivamente la Questura. È stata inoltre disposta l'evacuazione dell'intero piano. Gli artificieri, dopo le valutazioni del caso, hanno riscontrato però che si trattava di un finto ordigno. L'oggetto è stato inoltre analizzato con una Tac dell'ospedale che ne ha confermato l'innocuità. Sul caso indaga la Digos che, come richiesto dal magistrato di turno, analizzerà le immagini delle telecamere, oltre ad effettuare ulteriori accertamenti sull'oggetto trovato che, per il momento, non verrà quindi distrutto. Non è ancora chiaro però se si tratti di un atto intimidatorio o dimostrativo considerato che non sono stati trovati né volantini né scritte di rivendicazione. Nella struttura però da diverso tempo sono state rilevate delle tensioni a causa della gestione dell'emergenza Covid, motivo per cui la pista dell'intimidazione non è stata esclusa dagli inquirenti.

Foto: Polizia di Stato
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I sindacati chiedono di intensificare i controlli

Intanto sul caso si sono espressi anche i sindacati di Cgil, Cisl e Uil che in una nota stampa oltre a dare la loro solidarietà a tutto il personale, impegnato in questi giorni con l'aumento dei contagi e dei ricoveri per Covid, chiede: "Di intensificare i controlli in entrata ed uscita presso l’Asst Gom Niguarda e di mettere in campo una verifica costante di tutti gli spazi comuni al fine di evitare il ripetersi di quanto accaduto". Inoltre sempre le sigle esprimono forte allarme per il personale sanitario: "Siamo preoccupati dalle ricadute psicologiche degli operatori derivanti dalla situazione in essere e rimaniamo disponibili per una piena collaborazione per la tutela e protezione di chi tutti i giorni con il suo prezioso lavoro garantisce la tenuta del sistema sanitario lombardo".

L'ospedale Niguarda: Nessun problema di sicurezza

A stretto giro è arrivata la presa di posizione dell'ospedale Niguarda che ha commentato gli eventi accaduti oggi all'interno del proprio reparto. In una nota, l'Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda assicura che "non vi sono stati problemi di sicurezza e non risulta nessuna rivendicazione" in merito al rinvenimento di quello che è stato definito un "oggetto simile ad un residuato bellico". L'Asst ha comunque garantito che "in via precauzionale, per alcune ore è stata evacuata l'area, tornata poi alla normale attività non appena le Forze dell'Ordine hanno concluso tutti i rilievi del caso".

(Ha collaborato Filippo M. Capra)

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