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Medico violenta una infermiera in pronto soccorso: al via il processo

Un’infermiera è stata vittima di abusi sessuali da parte di un medico: l’episodio si è verificato nel pronto soccorso di San Giovanni Bianco, struttura che fa capo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Si è portato alle mie spalle e si è strusciato contro di me": sono queste le parole che un'infermiera ha pronunciato durante il processo che vede accusato un medico di 51enne di violenza sessuale proprio nei suoi confronti. L'episodio si è verificato l'1 settembre 2018.

L'uomo, che è residente in provincia di Bergamo, era di turno al pronto soccorso dell'ospedale di San Giovanni Bianco. Con lui, c'era anche la sua vittima. La donna lo accusa di essersi strusciato più volte contro lei e di averla anche palpeggiata.

Il racconto della vittima

Il medico lavorava per conto di una cooperativa di Treviglio e, il giorno della violenza, sarebbe stato mandato a San Giovanni Bianco perché mancava personale: avrebbe dovuto quindi coprire i vari turni e servizi. Il 51enne sarebbe arrivato alle 20. "Quel giorno sembrava particolarmente euforico, alterato, su di giri: non era mai capitato altre volte. Si rifiutata persino di visitare i pazienti", racconta la donna che è difesa dall'avvocato Giovanni Bertino.

Oltre ai due, c'erano anche due colleghe della donna. L'uomo avrebbe iniziato a strusciarsi contro la vittima: "Torna al tuo posto", gli ho detto. "Accendi il pc e lavora", ricorda ancora l'operatrice. Nonostante questo, il medico avrebbe provato più volte a palpeggiarla e a strusciarsi. A un certo punto sarebbe stato giudicato incapace di portare a termine il turno e sarebbe sostituito da un collega che era referente per il pronto soccorso.

L'ospedale si è costituito parte civile

"Al telefono avevo chiesto al collega di effettuare un esame tossicologico completo. Mi aveva risposto di sì, salvo poi cambiare idea. Quando sono arrivato era chiuso in bagno. Quando ho aperto la porta, era allagato e nel cestino c’era un boccetta di Lexotan", ha raccontato quel collega durante l'udienza di ieri.

La donna ha deciso di denunciare: è stato così aperto un processo contro il 51enne che è assistito dall'avvocato Alessandro Turconi. Nel procedimento l’Asst Papa Giovanni XXIII ha deciso di costituirsi parte civile.

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