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Media americani preoccupati per i lavori all’arena Santa Giulia a Milano-Cortina: “Per l’hockey non c’è un piano B”

I media americani, come Associated Press e New York Post, temono che l’arena Santa Giulia non verrà costruita in tempo per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Come spiegato dai responsabili dei Giochi, “non c’è nessun piano B”.
A cura di Enrico Spaccini
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Il cantiere dell’arena Santa Giulia (foto da LaPresse)
Il cantiere dell’arena Santa Giulia (foto da LaPresse)

I giocatori della Nhl (National Hockey League, la lega professionistica nordamericana di hockey sul ghiaccio) torneranno a giocare alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 dopo 12 anni di assenza. Da oltreoceano, però, cresce il timore che l'arena Santa Giulia, dove si disputeranno le gare sia femminili che maschili, possa non venire completata in tempo. Come ha spiegato lo stesso Andrea Francisi, responsabile delle operazioni dei Giochi, "non c'è nessun piano B" e "le ditte coinvolte nella costruzione dell'impianto hanno accelerato notevolmente i lavori". Francisi ha assicurato: "Ce la faremo al 100 per cento", ma intanto l'evento di prova è stato rinviato e non si terrà prima del 9 gennaio 2026.

L'arena Santa Giulia è il palazzetto sul ghiaccio principale. Costruita in zona Ponte Lambro, nella periferia sud-est di Milano, ospiterà dal 5 al 19 febbraio le gare del torneo femminile di hockey e dall'11 al 22 febbraio quelle del maschile. La struttura, che prima era un impianto industriale, sarà in grado di ospitare 16mila spettatori e, al termine delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 sarà convertito in un palazzetto sportivo e per eventi musicali.

In un'intervista rilasciata ad Associated Press e ripresa da quotidiani statunitensi come il New York Post, Francisi ha spiegato che "non c'è nessun piano B" e che quindi necessariamente l'arena dovrà essere completata "in modo impeccabile". Ad oggi, ha continuato il responsabile delle operazioni dei Giochi, "non c'è una data precisa" per la consegna dell'impianto, ma si è detto fiducioso che sarà pronto per l'inizio delle Olimpiadi.

Come hanno spiegato i media statunitensi, solitamente i nuovi impianti costruiti per le Olimpiadi vengono testati almeno un anno prima di ospitare le gare ufficiali. Infatti, bisogna testare la tenuta e la qualità del ghiaccio, la posizione e la fruizione dei chioschi e dei bagni e, più in generale, provare la struttura prima dell'arrivo del pubblico da ogni parte del mondo.

I lavori per l'arena Santa Giulia, però, sarebbero in ritardo e, per questo motivo, il primo evento di prova è stato rinviato. Il test non si terrà prima del 9 gennaio, quando ormai mancherà meno un mese dalla cerimonia di apertura dei Giochi, prevista per il 6 febbraio 2026. "Le aziende coinvolte nella costruzione dell'impianto hanno accelerato notevolmente i loro lavori", ha assicurato ancora Francisi, "stiamo creando un piano coordinato tra il loro lavoro e i nostri preparativi. Per il momento siamo ottimisti, ce la faremo al 100 per cento".

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