Maxi udienza sul sistema mafioso lombardo, tra i 143 indagati anche il figlio del boss di Cosa nostra

Giuseppe Fidanzati, figlio del boss di Cosa nostra Gaetano Fidanzati, è uno degli imputati, una trentina al momento, che hanno scelto oggi come rito alternativo l'abbreviato nella maxi udienza a carico di 143 persone, davanti al gup di Milano Emanuele Mancini, scaturita dall'inchiesta "Hydra" della Dda e dei carabinieri del Nucleo investigativo.
L'udienza di oggi, martedì 20 maggio, nell'ambito di un procedimento monstre che si è tenuto nell'aula bunker del carcere di Opera e che a Milano non si vedeva da più di dieci anni, è stata dedicata per ore soltanto al lunghissimo appello delle parti. Contestualmente sono state fatte anche le anticipazioni dei riti alternativi.
Tra i capi del presunto "sistema mafioso lombardo", costituto da "appartenenti" a Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra e che sarebbe stato attivo tra Milano e Varese per fare "affari", oltre a Giuseppe Fidanzati, detto "Ninni", hanno chiesto l'abbreviato anche Bernardo, Domenico e Michele Pace. Questi ultimi avrebbero fatto parte del mandamento della provincia di Trapani, con al vertice Paolo Aurelio Errante Parrino, parente di Matteo Messina Denaro.
Parrino, come molti altri presunti capi, sceglierà, invece, l'udienza preliminare ordinaria, anche perché l'accusa di associazione mafiosa, come alleanza di esponenti delle tre mafie, era stata bocciata dal gip. Gli arresti, però, vennero poi decisi dal Riesame e, infine, confermati dalla Cassazione.
Al termine dell'incontro, è stata fissata un'altra udienza per domani, mentre sulla costituzione della parti civili, tra cui il Comune di Milano, la Regione Lombardia, Libera e Wikimafia, il gup dovrebbe decidere il prossimo 29 maggio. In totale sono state fissate ben 24 udienze fino a fine luglio.