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Massimo Vergani, vicecomandante interista della polizia di Seregno: “Rossoneri ebrei, giusto dominarli”

Massimo Vergani, vicecomandante di polizia di Seregno, ha scritto su Facebook un post antisemita dopo il derby vinto dall’Inter. Prova a difendersi dicendo: “Non c’entra con la Shoah”, ma che viene usato con senso “soltanto dispregiativo”.
A cura di Enrico Spaccini
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La vittoria dell'Inter nel quarto derby stagionale contro il Milan vuol dire finale di Coppa Italia per i ragazzi allenati da Simone Inzaghi e gioia irrefrenabile per i tifosi nerazzurri. Gli sfottò fanno parte del calcio, soprattutto quando in una partita si assiste a un episodio di cui si è parlato molto come è stato per il gol annullato al rossonero Ismael Bennacer che avrebbe potuto rimettere in discussione il risultato finale (3 a 0). Diverso, però, è il caso di Massimo Vergani, vicecomandante della polizia di Seregno (in provincia di Monza e Brianza) e tifoso dell'Inter: "Finalmente si ritorna nella posizione naturale di dominio sugli ebrei", ha scritto in un post su Facebook, con tanto di hashtag "rossoneriebrei".

"Linguaggio da ultras"

Come ripeteva l'ex allenatore di pallavolo italo-argentino Julio Velasco: "Chi vince festeggia, chi perde spiega". Tuttavia, c'è anche chi non riesce a tenere una partita di calcio sul solo piano sportivo, arrivando a usare termini razzisti e antisemiti. Vergani è commissario e vicecomandante della polizia locale di Seregno e interista. Nato in Brianza, ha un diploma linguistico ed è laureato all'Università degli studi di Milano. Tuttavia, non disdegna l'utilizzo di quello che chiama "linguaggio da ultras" sfociando non solo in espressioni offensive, ma, appunto, anche antisemite. A quanto pare, non gli bastava esprimere un giudizio tecnico della partita, descrivendo il gioco nerazzurro "pulito, dominante!". Subito dopo, infatti, ha aggiunto: "Finalmente si torna nella posizione naturale di dominio sugli ebrei", riferendosi ai rivali rossoneri. Per primo a parlarne è stato il Giornale di Seregno, ma il clamore provocato dalla notizia lo ha convinto a eliminare quel post. Ne rimangono solo alcuni screenshot.

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Non è un episodio isolato

Basta, però, guardare i suoi vecchi post per capire che non si è trattato di un errore o di un episodio isolato. Già il 19 marzo, in occasione del pareggio tra Inter e Fiorentina, ha manifestato il suo malcontento per aver fatto un "altro regalo agli ebrei" riferendosi ai giocatori dell'altra contendente milanese per lo scudetto, ovvero il Milan. Il motivo per cui sceglie di usare questi termini lo ha spiegato Vergani stesso. "Sono abbastanza colorito quando si parla dell'Inter perché per me non è soltanto una squadra di calcio, ma uno stile di vita – dice il commissario della polizia – la sottocultura ultras sa benissimo che affiancare il soprannome ‘ebrei' ai milanisti non c'entra nulla con l'antisemitismo, con la Shoah e con la storia". Quello che Vergani definisce "soprannome" viene usato, secondo lui, con tono "soltanto dispregiativo", indicando in questo modo "persone poco affidabili". Per concludere, ha aggiunto che sarebbe disposto "a non utilizzare più questa espressione qualora rappresentasse un problema per il Corpo di polizia locale".

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