In migliaia a Milano per il corteo del 25 aprile, il sindaco Sala: “Democrazie sotto attacco da falsi patrioti”

Nella giornata di oggi, venerdì 25 aprile, a Milano si sta svolgendo un corteo in occasione della Giornata per la Liberazione. La manifestazione è iniziata alle 14.30 ed è partita dalla zona di Porta Venezia. I Giovani Palestinesi e gli Antagonisti della Rete No Ddl Sicurezza si sono dati però appuntamento alle 12 per "prendersi la testa del corteo". Come Fanpage.it ha potuto testimoniare, i gruppi sono presenti all'uscita della metropolitana di Palestro.
Una volta in Piazza Duomo, i Pro Pal hanno chiesto con diversi cori di poter salire sul palco e parlare: "Fate parlare i palestinesi".

Volevano infatti mettersi in testa alla manifestazione con un furgone sul quale sono attaccati diversi striscioni, tra i quali: "Sto al genocidio in Palestina, fermiamo la macchina bellica". Dopo un confronto, i Pro Pal hanno trovato un accordo con Anpi: hanno quindi aperto lo spezzone e consentito ai rappresentanti dell'Anpi di poter essere all'inizio del corteo.
Ai lati ci sono le forze dell'ordine in tenuta anti-sommossa. Al momento sono migliaia le persone scese in strada. Sono presenti anche i membri del centro sociale Cantiere Milano che hanno avviato una protesta contro il Partito democratico.

Da diversi giorni persiste il timore che possano verificarsi scontri. Per questo c'è un'attenzione particolare soprattutto alla Brigata ebraica e alla comunità ucraina, che sono scortate dai City Angels e dalle forze dell'ordine. Per il momento sarebbero volati alcuni insulti tra Pro Pal e comunità ebraica: "Terroristi", "Fascisti" gridano i membri della brigata ebraica. "Israele ha ucciso migliaia di persone", gridano invece altri attivisti che invocano lo stop al genocidio. Una volta arrivata in Piazza Duomo, è stata accolta dai cori: "Palestina libera"
Al corteo hanno partecipato alcuni esponenti di Azione, la segretaria del Pd Elly Shlein, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e quello del sindacato Cgil Maurizio Landini. Quest'ultimo dal palco di piazza Duomo ha detto: "Quando abbiamo incontrato Papa Francesco come Cgil eravamo più di 5mila persone, ricordo che ci ha invitato a dare voce a chi non ce l'ha. Ci ha detto di fare rumore e di combattere sempre le disuguaglianze".
E ancora: "Papa Francesco anche con le sue ultime parole ha continuato ad andare controcorrente: ha continuato a parlare di pace e di disarmo senza la quale la pace non c'è, di fermare le guerre in Ucraina come in Palestina".
E infine sull'invito da parte del ministro per la protezione civile e le politiche del mare dell'Italia, Nello Musumeci, di partecipare alle manifestazioni con sobrietà, ha detto: "A noi di lezioni sulla democrazia non ce ne deve fare nessuno: deve essere molto chiaro. E se vogliono, glielo diciamo anche con la sobrietà necessaria: la democrazia e la libertà esistono in questo Paese grazie agli antifascisti che hanno dato la libertà".
Sul palco in piazza Duomo è intervenuto anche il sindaco Giuseppe Sala: "Le democrazie sono sotto attacco dall'interno, assistiamo ad avanzata di falsi patriottismi, di coloro che dicono oscenità come: ‘Scambio due Mattarella per mezzo Putin'". Ha poi ricordato che il Papa "ha sostenuto che stiamo vivendo la terza guerra mondiale a pezzo. Aveva ragione. Quel pontefice ha cercato con la diplomazia una pace vera tra Russia e Ucraina e ha inviato a Gaza il suo patriarca in quel Massacro".
"Vorrei ricordare a tutti che questo Papa si è definito partigiano", ha poi affermato. "Oggi bisogna schierarsi ed essere partigiane e partigiani dell'Europa".

Ha collaborato Chiara Daffini