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Mahmoud “Momo” Mohamed morto a 21 anni in fuga dalla polizia al Corvetto: era amico d’infanzia di Ramy

Mahmoud Mohamed, la giovane vittima dell’incidente avvenuto la scorsa notte in via Marco D’Agrate a Milano mentre si allontanava in scooter da una pattuglia della polizia, era amico d’infanzia di Ramy Elgaml, il 19enne morto al termine di un inseguimento dei carabinieri il 24 novembre scorso.
A cura di Francesca Del Boca
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Mahmoud Mohamed, la giovane vittima dell’incidente avvenuto la scorsa notte in via Marco D'Agrate a Milano mentre si allontanava in scooter da una pattuglia della polizia, era amico d’infanzia di Ramy Elgaml, il 19enne morto al termine di un inseguimento dei carabinieri il 24 novembre scorso tra via Ripamonti e via Quaranta, a pochi metri di distanza da via D'Agrate.

"Momo", nato in Libia da padre egiziano e madre del Marocco, come Ramy era cresciuto tra i palazzi del quartiere Corvetto in via Giacinto Mompiani, una traversa di piazzale Gabrio Rosa. Qui, nelle prime ore del 21 maggio, il 21enne che viaggiava sul suo scooterone con un suo vicino di casa, per l'ansia di un eventuale controllo da parte di una pattuglia della polizia che aveva incrociato per le strade deserte e che voleva evitare a tutti i costi perché senza patente, è scappato a tutta velocità e, dopo avere perso il controllo del suo T-Max, si è schiantato contro un semaforo in via Marco D'Agrate, a pochi metri da casa. Il ragazzo, trasportato in condizioni gravissime all'ospedale Humanitas, è morto pochi istanti dopo il suo arrivo.

Secondo una prima ricostruzione della polizia locale di Milano, che si occupa delle indagini, tra la pattuglia della polizia e il mezzo a due ruote non ci sarebbe comunque stato alcun contatto. Lo scooter e la volante, intorno alle 3.15, si sono prima incrociati in viale Ortles, provenendo da direzioni opposte. Lo scooter ha quindi subito svoltato a sinistra, in via Cassano d'Adda, e l'auto della polizia, insospettita dalla manovra, lo ha seguito sulla stessa via. Lo scooter a quel punto ha accelerato ma poco dopo, all'incrocio con via Marco D'Agrate, ha sbandato finendo contro il semaforo dell'incrocio.

Una dinamica, questa, che sarebbe confermata dalle telecamere di sorveglianza della zona: secondo questa ricostruzione, insomma, lo scooter avrebbe fatto tutto da solo, mentre la polizia sarebbe arrivata dopo circa 15 secondi, senza sirena e dispositivi luminosi accesi. Le indagini sono state coordinate dal pm di turno di Milano Giorgia Villa, che ha disposto il sequestro dei due mezzi e che potrebbe aprire un fascicolo per omicidio colposo, a carico di ignoti, per disporre l'autopsia sul corpo del 21enne.

La Questura ha intanto precisato che al Pronto soccorso dell'Humanitas di Rozzano, diversamente da quanto era stato diffuso inizialmente, non ci sono stati tafferugli, ma che parenti e amici si sono trovati in ospedale unicamente per "piangere il defunto, pretendendo di vedere il corpo". Sul posto, oltre a diverse pattuglie delle forze dell'ordine, sono arrivati anche i militari del Battaglione carabinieri Lombardia. Gli amici del quartiere Corvetto, invece, hanno commemorato ieri sera "Momo" in un parco pubblico del quartiere Corvetto, dove sono stati distribuiti thè caldo e fotografie ai partecipanti.

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