Magenta, è morto Dino Molho: scampò alla Shoah vivendo per 13 mesi in un nascondiglio

È morto Dino Molho, scampato alla Shoah grazie a un nascondiglio creato da alcuni operai della fabbrica del padre. Molho è scomparso all'età di 91 anni nella sua casa di Magenta, in provincia di Milano. A ricordarlo, con un post su Facebook, sono Roberto Cenati presidente dell'Anpi provinciale di Milano e Domenico Cuzzocrea presidente dell'Anpi Magenta.
Il nascondiglio nella fabbrica del padre
Il padre di Molho era un imprenditore greco emigrato in Italia che decise di aprire una fabbrica a Magenta. Con l'inizio della Seconda guerra mondiale e le deportazioni degli ebrei nei campi di concentramento, Dino Molho e la sua famiglia furono costretti a correre ai ripari. All'età di 15 anni Molho, insieme ai suoi genitori e alla sorella Ester, si nascose per tredici mesi in una stanza della ditta. Il nascondiglio di fortuna fu costruito da un gruppo di operai che ogni giorno portava loro da mangiare. Grazie al loro contributo, la famiglia riuscì a salvarsi evitando così di essere deportata. Quando la guerra finì, Mohlo si sposò con Lydia Levi dalla quale ebbe tre figli.
Il ricordo delle Anpi di Milano e Magenta
Dopo il matrimonio, prese il posto del padre alla guida della fabbrica e nel 1998 fece iscrivere i nomi degli operai che lo aiutarono nel libro dei martiri e degli eroi dell'Olocausto. "Indimenticabile testimone della Shoah, va a lui la nostra gratitudine per l'impegno nella diffusione della Memoria in particolare nelle scuole di Magenta e del territorio", scrivono Cenati e Cuzzocrea. L'ultimo evento a cui Molho presenziò furono le conferenze organizzate dalla Sezione "Arioli" in casa Giacobbe a Magenta in occasione del Giorno della Memoria nel 2019. L'Anpi provinciale di Milano e quella di Magenta lo ricordano con commozione: "Esprimiamo ai suoi famigliari il nostro profondo sentimento di cordoglio", concludono i due presidenti.