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Ludovico, il bimbo nato con una rara patologia e salvato con un’operazione alla laringe: “Ora può respirare da solo”

Ludovico è nato con una neoformazione sulla laringe che appena 20 minuti dopo la nascita ha rischiato di soffocarlo. Due mesi più tardi, dopo essere stato sottoposto a una tracheotomia d’urgenza e a un intervento eseguito con un macchinario di ultima generazione, il bimbo ha finalmente potuto iniziare a respirare da solo. Ecco la sua storia.
A cura di Giulia Ghirardi
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Immagine di repertorio
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Ludovico è nato il 22 giugno 2025 alla clinica Mangiagalli di Milano con un laringocele, una neoformazione sulla laringe che appena 20 minuti dopo la nascita ha rischiato di soffocarlo. Due mesi più tardi, dopo essere stato sottoposto a una tracheotomia d'urgenza e a un intervento eseguito con un macchinario di ultima generazione al Policlinico di Milano, il bimbo ha finalmente potuto iniziare a respirare da solo.

La storia di Ludovico

"I casi in bimbi così piccoli, descritti in letteratura, sono meno di dieci al mondo", ha riferito a La Repubblica Lorenzo Pignataro, ordinario di Otorinolaringoiatria alla Statale e primario al Policlinico di via Sforza. "Il bambino è nato con parametri nella norma e un buon punteggio Apgar. Tuttavia dopo una ventina di minuti ha iniziato a mostrare uno stress respiratorio che è andato via via ad aumentare".

Da qui la decisione dei medici di intubare il bimbo e sottoporlo a una tracheotomia d'urgenza perché la cisti alla laringe aveva fatto spostare il tubo che gli consentiva di respirare. Dopodiché Ludovico è stato operato con un macchinario di ultima generazione con laser al CO2, che "ha consentito l’asportazione della porzione di laringe interessata dalla neoformazione, sopra le corde vocali. Preservandole, in modo da tutelare la voce", ha spiegato ancora Pignataro.

Così, dopo due mesi in terapia intensiva e due operazioni alle spalle, lo scorso 29 agosto il bimbo è stato dimesso dal Policlinico. Il primo biberon, però, lo ha preso pochi giorni prima di tornare a casa: "Qualche goccia di latte, per capire se riusciva a ingoiare: fino ad allora, si era alimentato solo con un sondino. Vederlo bere quelle gocce è stata la più grande emozione", hanno commentato i genitori.

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