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Covid 19

Lombardia, niente vaccini per operatori di strutture private: “Così medici in meno contro il Covid”

L’Ordine dei medici di Milano si scaglia contro la decisione del Consiglio Regionale della Lombardia di respingere la mozione dei radicali sulla possibilità di provvedere alle vaccinazioni antinfluenzali per gli operatori sanitari delle strutture private: “Non esistono medici di serie A o B, questo è un atteggiamento discriminante”, scrive il presidente Rossi.
A cura di Ilaria Quattrone
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(Immagine di repertorio)
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La Regione Lombardia non provvederà ai vaccini antinfluenzali per il personale delle strutture sanitarie private. Al Consiglio regionale infatti è stata respinta ieri, martedì 6 ottobre, una mozione presentata da Michele Usuelli di +Europa, in cui veniva richiesto alla Regione di poter provvedere anche alle loro vaccinazioni. La richiesta arrivava a seguito di una circolare di agosto indirizzata a tutti i Direttori Generali delle Agenzie di tutela della salute e Asst del territorio in cui si specificava che per quest'anno "non è prevista la fornitura di vaccino da parte del Sistema sanitario nazionale, ma le aziende devono provvedere autonomamente". La notizia della circolare ha scatenato l'ordine dei Medici di Milano che la ritiene discriminante e un modo per distinguere tra medici di serie A e B.

Vaccini, necessario tutelare i colleghi delle strutture private

"Questa è una vera e propria discriminazione, tra una sanità di serie A e una di serie B", scrive in una nota stampa il presidente Roberto Carlo Rossi. Secondo Rossi questo atteggiamento è inaccettabile soprattutto in un periodo in cui sembrerebbe impossibile procurarsi un vaccino anche solo pagandolo e inoltre perché interessa proprio i medici che, nel caso in cui dovessero presentare sintomi influenzali sarà tolto dal servizio facendo sì che "si abbia un medico in meno nella lotta al Covid. Proprio per questo chiedo di tutelare anche i colleghi del privato", specifica il presidente nella nota. La mancanza dei vaccini per i medici delle strutture private accreditate e pure, si somma agli ulteriori problemi che la Regione sta provando ad affrontare. Un atteggiamento che secondo Rossi è da ritenere inaccettabile: "L'emergenza Covid-19 non è più una novità né una tempesta che ci ha assalito senza preavviso. Per questo è doveroso farsi trovare pronti".

Vaccini, Usuelli: Se dosi sufficienti perché non possono essere usati per coloro che sono a rischio

Proprio ieri, infatti, il Consiglio Regionale ha respinto una mozione dei radicali – contraria alla circolare di agosto – con 39 voti contrari e 32 favorevoli. Secondo Usuelli, questa decisione si ripercuoterà non solo sugli operatori del settore ma anche sui pazienti che scelgono di curarsi in strutture private che in Lombardia erogano il 40 per cento della prestazioni. "Gallera – afferma Usuelli – sostiene che ci siano vaccini a sufficienza, a maggior ragione non ci comprendere perché non possono essere usati per coloro che sono maggiormente a rischio".

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