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Lodi, sequestrata “la più grande piantagione di marijuana mai vista in Italia”: 115.800 piante

La guardia di finanza di Lodi ha scoperto e sequestrato quella che hanno definito “la più grande piantagione di marijuana” in Italia: oltre 115mila piante che venivano coltivate in un campo a Borghetto Lodigiano da una start up fondata da un 21enne e un 24enne. I finanzieri hanno scoperto che le piante coltivate non erano cannabis light, ma con una percentuale di Thc – il principio attivo – più alta del consentito. I due startupper sono stati denunciati anche per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: nella piantagione lavoravano sei cittadini extracomunitari non in regola.
A cura di Francesco Loiacono
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La guardia di finanza di Lodi l'ha definita "la più grande piantagione di marijuana mai vista in Italia": si tratta di 115.800 piante che venivano coltivate in un fondo agricolo a Borghetto Lodigiano da una start up fondata da due giovanissimi italiani, un 21enne e un 24enne. In teoria la start up si sarebbe dovuta occupare della coltivazione e commercializzazione di cannabis light, attività consentita dalla legge. Ma le analisi disposte dalla procura della Repubblica di Lodi sulle piante coltivate hanno rivelato che contenevano una percentuale di Thc (il principio attivo della cannabis) superiore anche del 14 per cento al valore consentito dalla legge 242 del 2016, fissato allo 0,6 per cento.

I lavoratori che erano all'interno della piantagione non erano in regola: denunciati due 20enni startupper

Oltre a questa violazione, i finanzieri hanno accertato che due giovani titolari dell’azienda agricola non erano in grado di esibire la documentazione contabile che attestasse gli acquisti e la natura "depotenziata" delle sementi utilizzate. Inoltre, le sei persone, tutte extracomunitarie, che sono state scoperte a lavorare nel campo a coltivare e raccogliere le infiorescenze, non erano assunte regolarmente. Per questo motivo l'elenco delle contestazioni ai due giovani imprenditori si è allungato: oltre alla denuncia per produzione e detenzione illegale di sostanze stupefacenti, sono stati deferiti anche per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, ai sensi dell’articolo 603 bis del codice penale. In totale, lo oltre 115mila piante che sono poi state sequestrate dalla guardi di finanza, per un peso complessivo di 10 tonnellate, avrebbero fruttato, se fossero state messe in commercio, un profitto di diversi milioni di euro. A "guidare" i finanzieri verso la piantagione, scoperta negli scorsi giorni, è stato il "fiuto": in una nota le Fiamme gialle riporta infatti che a insospettire i militari che hanno fatto irruzione nel campo di Borghetto Lodigiano è stato il "forte odore
caratteristico della canapa indiana".

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