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Licenziata dopo più di 20 anni di lavoro, sindacati protestano contro la multinazionale Flowserve

Una lavoratrice è stata licenziata dopo 24 anni nella stessa azienda per “soppressione della mansione”. I sindacati protestano contro la multinazionale Flowserve chiedendo che venga reintegrata con un altro impiego.
A cura di Enrico Spaccini
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Dopo 24 anni, una dipendente della Flowserve di Mezzago ha ricevuto una lettera di licenziamento "per giustificato motivo". L'azienda, una multinazionale americana specializzata in pompe e valvole idrauliche, ha optato per la "soppressione della mansione" alla quale la lavoratrice era stata assegnata. "A norma di legge l'azienda non ha compiuto irregolari", ha commentato Adriana Geppert, delegata Fiom Cgil di Monza e Brianza, "ma è inaccettabile che una realtà produttiva con 200 dipendenti solo nel nostro territorio non abbia trovato il modo di ricollocare la lavoratrice in un'altra attività".

Le iniziative sindacali

La lettera è stata inviata alla lavoratrice ormai una settimana fa, lo scorso giovedì 26 gennaio. In risposta, i referenti sindacati brianzoli di Fiom Cgil e Fim Cisl, Rsu Flowserve Valbart, Limitorque, Qrc hanno indetto uno sciopero di un'ora per tutti i 200 lavoratori della sede di Mezzago.

Poi martedì pomeriggio, davanti alla portineria dell'azienda, si è tenuta un'assemblea dei lavoratori a cui hanno aderito decine di colleghi della dipendente. Ieri, ancora, mercoledì 1 febbraio ancora un'assemblea pubblica alla quale hanno partecipato anche giornalisti.

"Spostando gli stabilimenti all'estero hanno creato esuberi di personale"

Quello che chiedono le sigle sindacali è che "la lavoratrice possa essere ricollocata all’interno del gruppo attraverso la sospensione della procedura di licenziamento e la conseguente reintegra nel posto di lavoro". Sostengono, infatti, che poiché solo in Italia la Flowserve può contare su 700 dipendenti, è improbabile che non si trovi un impiego per una lavoratrice con 24 anni di esperienza sulle spalle.

"Siamo ancora di fronte a una multinazionale che, a fronte di una propria riorganizzazione e spostando attività dai propri stabilimenti italiani verso service esterni, ha creato degli esuberi di personale", conclude Geppert che assicura che le rappresentanze sindacali sono pronte a organizzare ulteriori iniziative di protesta finché non otterranno una risposta dall'azienda.

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