38 CONDIVISIONI

Lavoratori dello spettacolo occupano il teatro Grassi di Milano: “Fermi da oltre un anno”

I lavoratori del mondo delle spettacolo si sono dati appuntamento questa mattina per occupare il cortile del teatro Grassi di Milano e protestare contro il loro stop forzato da oltre un anno. Luogo e giorno non sono stati scelti a caso: oggi ricade infatti la Giornata nazionale del Teatro e il Grassi è “il primo teatro comunale di prosa d’Italia”.
A cura di Giorgia Venturini
38 CONDIVISIONI
Immagine

Sono in tutto una cinquantina le persone che questa mattina hanno occupato il cortile del Teatro Grassi di via Rovello, in pieno centro a Milano. Stando alle prime informazioni sono i lavoratori del coordinamento spettacolo della Lombardia e alcuni studenti che si sono dati appuntamento oggi sabato 27 marzo per protestare contro la chiusura del mondo della cultura. E il giorno scelto non è uno qualsiasi: oggi è la giornata mondiale del teatro. Nel cortile del Teatro Grassi sta andando "in scena" quindi lo spettacolo: "Prove per uno spettacolo vivo".

Al fianco dei lavoratori anche gli studenti

Date e luogo dunque non scelti a caso: "È stato scelto questo luogo per la sua storia. Il Teatro Grassi è il primo teatro comunale di prosa d'Italia, nato con l'impegno di essere un teatro d'arte per tutti. Come hanno sempre ripetuto i fondatori, il teatro è quindi il luogo dove una comunità, liberamente riunita, si rivela a se stessa: il luogo dove una comunità ascolta una parola da accettare o da respingere, perché, anche quando gli spettatori non se ne avvedono, questa parola li aiuterà a decidere nella loro vita individuale e nella loro responsabilità sociale". La protesta è anche l'occasione per istituito un "Parlamento Culturale Permanente come luogo di incontri, assemblee, dibattiti, laboratori e proposte artistiche". Nel cortine non ci sono i lavoratori dello spettacolo, ma anche gli studenti al motto "non vogliamo diventare i precari di domani". E ancora: "Prove per uno spettacolo vivo è un gesto artistico e politico che rivendica lo spazio che da più di un anno è stato negato alla Cultura, per discutere e denunciare le contraddizioni che la pandemia ha fatto emergere duramente nella nostra società". Ieri invece è stata la volta della protesta dei giostrai in Italia che contano circa 7.500 imprese con circa in tutto 40mila lavoratori. Eppure questi lavoratori sono fermi dall'inizio della pandemia.

38 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views